Il giubileo della Misericordia è da poco iniziato e già molto se ne parla, soprattutto nelle chiese dove i fedeli ricevono catechesi un po' impegnative con l'invito a guardare l'immagine della Divina Misericordia come Gesù l'ha commissionata alla suora polacca Maria Faustina Kowalska (1905 - 1938), oggi santa per volere dell'altro grande santo polacco, il Papa Giovanni Paolo II. Questa suora, vissuta tutta la vita religiosa nel convento di Cracovia-Lagievniki, oggi si trova a vivere un anno di gloriosa fama grazie alle continue visioni e dialoghi avuti sia con Gesù che con sua madre Maria, fatti conoscere prima alla Chiesa cattolica e poi al mondo dall'allora vescovo ausiliare di Cracovia monsignor Karol Wotila.
Tra il 1965 e il 1967 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù, la causa fu promossa dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia, Karol Wojtyła. Nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione che si concluse nel dicembre del 1992. Fu beatificata da Papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma il 18 aprile 1993 (Domenica in Albis) e proclamata santa il 30 aprile 2000 (Domenica in Albis). Le sue reliquie si trovano nel "Santuario della Divina Misericordia" a Cracovia-Lagievniki.
Papa Giovanni Paolo II scrisse una enciclica: Dives in Misericordia, la seconda del suo pontificato (1980), interamente dedicata alla devozione appresa dall'umile suora polacca. Nell’occasione della canonizzazione il Papa ha stabilito per la prima volta la Festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua (Domenica in Albis).
Questa sintesi era necessaria per aprire una finestra di stupende meraviglie sul significato del Giubileo dedicato alla Misericordia di Dio. La storia della Salvezza nella nostra religione cattolica parte dall'Antico Testamento per concretamente realizzarsi con la venuta di Gesù, e non c'è periodo migliore per ricordarci di questo attributo di Dio che meditarlo durante le festività natalizie.
Questa statua di Gesù Bambino proviene da Betlemme e porta al collo nel reliquiario d'argento una scheggia della roccia della Grotta della Natvità
A questo punto è di grande importanza, per entrare dentro al mistero della Misericordia Divina, riportare per esteso il documento preparato dal Vaticano in occasione della canonizzazione di suor Faustina.
Il 30 aprile 2000, II Domenica di Pasqua, alle ore 10, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato l'Eucaristia sul sagrato della Patriarcale Basilica Vaticana ed ha proceduto alla Canonizzazione della Beata MARIA FAUSTYNA KOWALSKA, vergine, delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia.
La nuova Santa con la testimonianza della sua vita ci invita a mantenere la nostra fede e la nostra speranza fisse in Dio Padre, ricco di misericordia, che ci ha salvati con il sangue prezioso del suo Figlio risuscitato dai morti e vivente in eterno.
Suor Maria Faustina, l'apostola della Divina Misericordia, appartiene oggi al gruppo dei santi della Chiesa più conosciuti. Attraverso di lei il Signore manda al mondo il grande messaggio della Misericordia Divina e mostra un esempio di perfezione cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull'atteggiamento misericordioso verso il prossimo.
Suor Maria Faustina nacque il 25 agosto 1905, terza di dieci figli, da Marianna e Stanislao Kowalski, contadini del villaggio di Glogowiec. Al battesimo nella chiesa parrocchiale di Swinice Warckie le fu dato il nome di Elena. Fin dall'infanzia si distinse per l'amore alla preghiera, per la laboriosità, per l'obbedienza e per una grande sensibilità alla povertà umana. All'età di nove anni ricevette la Prima Comunione; fu per lei un'esperienza profonda perché ebbe subito la consapevolezza della presenza dell'Ospite Divino nella sua anima. Frequentò la scuola per appena tre anni scarsi. Ancora adolescente abbandonò la casa dei genitori e andò a servizio presso alcune famiglie benestanti di Aleksandrów, Lódz e Ostrówek, per mantenersi e per aiutare i genitori.
Fin dal settimo anno di vita sentiva nella sua anima la vocazione religiosa, ma non avendo il consenso dei genitori per entrare in convento, cercava di sopprimerla. Sollecitata poi da una visione di Cristo sofferente, partì per Varsavia dove il 1 agosto del 1925 entrò nel convento delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Col nome di Suor Maria Faustina trascorse in convento tredici anni nelle diverse case della Congregazione, soprattutto a Cracovia, Vilno e Plock, lavorando come cuoca, giardiniera e portinaia.
All'esterno nessun segno faceva sospettare la sua vita mistica straordinariamente ricca. Svolgeva con diligenza tutti i lavori, osservava fedelmente le regole religiose, era concentrata, silenziosa e nello stesso tempo piena di amore benevolo e disinteressato. La sua vita apparentemente ordinaria, monotona e grigia nascondeva in sé una profonda e straordinaria unione con Dio.
Alla base della sua spiritualità si trova il mistero della Misericordia Divina che essa meditava nella parola di Dio e contemplava nella quotidianità della sua vita. La conoscenza e la contemplazione del mistero della Misericordia di Dio sviluppavano in lei un atteggiamento di fiducia filiale in Dio e di misericordia verso il prossimo. Scriveva: O mio Gesù, ognuno dei Tuoi santi rispecchia in sé una delle Tue virtù; io desidero rispecchiare il Tuo Cuore compassionevole e pieno di misericordia, voglio glorificarlo. La Tua misericordia, o Gesù, sia impressa sul mio cuore e sulla mia anima come un sigillo e ciò sarà il mio segno distintivo in questa e nell'altra vita. (Quaderno IV, 7).
Suor Maria Faustina fu una figlia fedele della Chiesa, che essa amava come Madre e come Corpo Mistico di Cristo. Consapevole del suo ruolo nella Chiesa, collaborava con la Misericordia Divina nell'opera della salvezza delle anime perdute. Rispondendo al desiderio e all'esempio di Gesù offriva la sua vita in sacrificio. La sua vita spirituale si caratterizzava inoltre per l'amore all'Eucarestia e per una profonda devozione alla Madre di Dio della Misericordia.
Gli anni della sua vita religiosa abbondarono di grazie straordinarie: le rivelazioni, le visioni, le stigmate nascoste, la partecipazione alla passione del Signore, il dono dell'ubiquità, il dono di leggere nelle anime umane, il dono della profezia e il raro dono del fidanzamento e dello sposalizio mistico. Il contatto vivo con Dio, con la Madonna, con gli angeli, con i santi, con le anime del purgatorio, con tutto il mondo soprannaturale fu per lei non meno reale e concreto di quello che sperimentava con i sensi. Malgrado il dono di tante grazie straordinarie era consapevole che non sono esse a costituire l'essenza della santità. Scriveva nel «Diario»: Né le grazie, né le rivelazioni, né le estasi, né alcun altro dono ad essa elargitola rendono perfetta, ma l'unione intima della mia anima con Dio. I doni sono soltanto un ornamento dell'anima, ma non ne costituiscono la sostanza né la perfezione. La mia santità e perfezione consiste in una stretta unione della mia volontà con la volontà di Dio (Quaderno III, 28).
Immagine della Divina Misericordia che Gesù le ha commissionato di far dipingere. Autore Eugenio Kazimirowski
Il Signore scelse Suor Maria Faustina come segretaria e apostola della sua misericordia per trasmettere, mediante lei, un grande messaggio al mondo. "Nell'Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso" (Quaderno V,155).
La missione di Suor Maria Faustina consisteva in tre compiti:
– Avvicinare e proclamare al mondo la verità rivelata nella Sacra Scrittura sulla Misericordia di Dio per ogni uomo.
– Implorare la Misericordia Divina per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori, in particolar modo con le nuove forme di culto della Divina Misericordia indicate da Gesù: l'immagine di Cristo con la scritta: Gesù confido in Te, la festa della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua, la coroncina della Divina Misericordia e la preghiera nell'ora della Divina Misericordia (ore 15). A queste forme di culto e anche alla diffusione dell'adorazione della Misericordia il Signore allegava grandi promesse a condizione dell'affidamento a Dio e della prassi dell'amore attivo per il prossimo.
– Ispirare un movimento apostolico della Divina Misericordia con il compito di proclamare e implorare la Misericordia Divina per il mondo e di aspirare alla perfezione cristiana sulla via indicata da Suor Maria Faustina. Si tratta della via che prescrive un atteggiamento di fiducia filiale, l'adempimento della volontà di Dio e un atteggiamento di misericordia verso il prossimo.
Oggi questo movimento riunisce nella Chiesa milioni di persone di tutto il mondo: le congregazioni religiose, gli istituti secolari, i sacerdoti, le confraternite, le associazioni, le diverse comunità degli apostoli della Divina Misericordia e le persone singole che intraprendono i compiti che il Signore ha trasmesso a Suor Maria Faustina.
La missione di Suor Maria Faustina è stata descritta nel «Diario» che lei redigeva seguendo il desiderio di Gesù e i suggerimenti dei padri confessori, annotando fedelmente tutte le parole di Gesù e rivelando il contatto della sua anima con lui. Il Signore diceva a Faustina: Segretaria del Mio mistero più profondo, ... il tuo compito più profondo è di scrivere tutto ciò che ti faccio conoscere sulla Mia misericordia, per il bene delle anime che leggendo questi scritti proveranno un conforto interiore e saranno incoraggiate ad avvicinarsi a Me (Quaderno VI, 67). Quest'opera infatti avvicina in modo straordinario il mistero della Misericordia Divina; «Il Diario» affascina non soltanto la gente comune ma anche i ricercatori che scoprono in esso una fonte supplementare per le loro ricerche teologiche. «Il Diario» è stato tradotto in varie lingue, tra cui inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, ceco, slovacco e arabo.
Suor Maria Faustina, distrutta dalla malattia e dalle varie sofferenze che sopportava volentieri come sacrificio per i peccatori, nella pienezza della maturità spirituale e misticamente unita a Dio, morì a Cracovia il 5 ottobre 1938 all'età di appena 33 anni. La fama della santità della sua vita crebbe insieme alla diffusione del culto alla Divina Misericordia sulla scia delle grazie ottenute tramite la sua intercessione. Negli anni 1965-67 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù e nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione che si concluse nel dicembre del 1992. Fu beatificata da Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma, il 18 aprile 1993. Le spoglie di Suor Faustina si trovano nel santuario della Divina Misericordia a Cracovia-Lagievniki.
Ora, per le persone che rimangono colpite dalle notizie di stampa, della radio e della televisione, e poco riescono a capire cosa sia tutto questo parlare della Misericordia, è opportuno dedicare due righe all'evento.
Gesù nei dialoghi con suor Faustina ha detto chiaramente e in più riprese che per accedere alla Sua Misericordia è indispensabile ricorrere ai suoi sacerdoti nel Sacramento della Confessione, oggi chiamato Riconciliazione.
La cultura religiosa di oggi diffusa dai media, e molte volte anche da "ecclesiastici post-moderni", è molto carente sull'argomento. Si va dalle correnti di origine luterana-protestante che sostengono non esistere il Sacramento della Confessione, ai teologi di varia estrazione, ma anche sedicenti cattolici, che negano addirittura l'esistenza dell'inferno, luogo definito con chiarezza da Gesù nei Vangeli.
Ecco allora venirci in aiuto proprio Gesù in una delle visioni che suor Faustina ha avuto e che puntualmente ha descritto nel suo Diario:
Care corrispondenti e cari lettori,
l'altro giorno una nonna mi ha fermato manifestandomi la sua amarezza perché i nipoti, pur cresciuti in ambiente cristiano, non avrebbero fatto il Natale di Gesù, e non sapendo come fare per comunicare loro un messaggio di fede, mi ha chiesto se io potevo scriverle un pensiero per i nipoti.
Ecco questo è il mio messaggio
Caro nipote,
da tempo stavo maturando l’idea di scriverti un poche di righe per lasciarti in eredità anche qualche mio pensiero.
Oggi il mondo che ti aspetta è molto diverso da quello che io ho vissuto, una volta era molto sviluppato il senso religioso della vita, quasi tutti erano consapevoli che l’uomo è fatto di due dimensioni, quella corporale e quella spirituale. Questo fatto oggi è stato cancellato dalle mode e dal sistema di vita molto concentrato solo sulla prima. La storia insegna che quando l’uomo vive la propria esistenza solo sul corpo, la mente e il cuore soffrono e vanno incontro a disturbi che le medicine non guariscono.
In questo Natale vorrei tanto che tu fossi consapevole che Gesù Bambino viene per comunicarci che non siamo fatti solo di corpo. Gesù nasce per portare all’umanità un messaggio nuovo, messaggio di salvezza e di salute. Salvezza per l’eternità verso il Paradiso e salute fisica per vivere in equilibrio tutta la vita, dando spazio sia alle necessità corporali come a quelle spirituali.
Pensa a come sarebbe il mondo oggi se non ci fosse stato il Natale di Gesù. Tutta l’arte, dalla musica alla scultura, dalla pittura alla letteratura sarebbe un deserto di vuoto culturale. Da duemila anni l’umanità si nutre di questo evento straordinario, nasconderlo o negarlo non è da persone sagge, addirittura rifiutarlo è da persone che vogliono farsi del male.
Concludo augurandoti che nella tua vita trovi spazio questo evento, che nel tuo cuore Gesù Bambino trovi la calda accoglienza della tua capanna.
Nonna Luigina
Olmo, Natale 2015
MATTHIAS STOMER 1600-1650: ADORAZIONE DEI PASTORI
PARROCCHIA DELL’ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
14 Settembre 2015 ore 20 30
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
14 settembre Esaltazione della Santa Croce
15 settembre Beata vergine Maria Addolorata
17 settembre Impressione delle stimmate di san Francesco di Assisi
Brevi riflessioni sulle feste elencate.
Esaltazione della Santa Croce. La festa in onore della Croce venne celebrata la prima volta nel 335, in occasione della “Crucem” sul Golgota, e quella dell'"Anàstasis", cioè della Risurrezione. La dedicazione avvenne il 13 dicembre. Col termine di "esaltazione", che traduce il greco hypsòsis, la festa passò anche in Occidente, e a partire dal secolo VII, essa voleva commemorare il recupero della preziosa reliquia fatto dall'imperatore Eraclio nel 628. Della Croce trafugata quattordici anni prima dal re persiano Cosroe Parviz, durante la conquista della Città santa, si persero definitivamente le tracce nel 1187, quando venne tolta al vescovo di Betlem che l'aveva portata nella battaglia di Hattin.
La celebrazione odierna assume un significato ben più alto del leggendario ritrovamento da parte della pia madre dell'imperatore Costantino, Elena. La glorificazione di Cristo passa attraverso il supplizio della croce e l'antitesi sofferenza-glorificazione diventa fondamentale nella storia della Redenzione: Cristo, incarnato nella sua realtà concreta umano-divina, si sottomette volontariamente all'umiliante condizione di schiavo (la croce, dal latino "crux", cioè tormento, era riservata agli schiavi) e l'infamante supplizio viene tramutato in gloria imperitura. Così la croce diventa il simbolo e il compendio della religione cristiana.
La stessa evangelizzazione, operata dagli apostoli, è la semplice presentazione di "Cristo crocifisso". Il cristiano, accettando questa verità, "è crocifisso con Cristo", cioè deve portare quotidianamente la propria croce, sopportando ingiurie e sofferenze, come Cristo, gravato dal peso del "patibulum" (il braccio trasversale della croce, che il condannato portava sulle spalle fino al luogo del supplizio dov'era conficcato stabilmente il palo verticale), fu costretto a esporsi agli insulti della gente sulla via che conduceva al Golgota. Le sofferenze che riproducono nel corpo mistico della Chiesa lo stato di morte di Cristo, sono un contributo alla redenzione degli uomini, e assicurano la partecipazione alla gloria del Risorto.
Il quadro rappresenta nel suo insieme l'immagine stupenda e ricca di significato: il Padre che sostiene il Figlio crocifisso, Maria Santissima e l'apostolo Giovanni.
Impressione delle stimmate di San Francesco. Il Serafico Padre San Francesco nutrì, fin dalla sua conversione, una fervidissima devozione a Cristo Crocifisso, devozione che diffuse sempre con le parole e la vita.
Nel settembre del 1224, mentre sul monte della Verna era immerso nella meditazione, il Signore Gesù, con un prodigio singolare, gli impresse nel corpo le Stimmate della sua Passione. Papa Benedetto XI concesse all'Ordine Francescano di celebrare annualmente il ricordo.
Francesco, mediante le sacre Stimmate, prese l’immagine del Crocifisso.
Dalla «Legenda minor» di san Bonaventura (Quaracchi, 1941, 202-204).
Francesco, servo fedele e ministro di Cristo, due anni prima di rendere a Dio il suo spirito, si ritirò in un luogo alto e solitario, chiamato monte della Verna, per farvi una quaresima in onore di san Michele Arcangelo. Fin dal principio, sentì con molta più abbondanza del solito la dolcezza della contemplazione delle cose divine e, infiammato maggiormente di desideri celesti, si sentì favorito sempre più di ispirazioni dall’alto.
Un mattino, verso la festa dell’esaltazione della santa Croce; raccolto in preghiera sulla sommità del monte, mentre era trasportato in Dio da ardori serafici, vide la figura di un Serafino discendente dal cielo. Aveva sei ali risplendenti e fiammanti. Con volo velocissimo giunse e si fermò, sollevato da terra, vicino all’uomo di Dio. Apparve allora non solo alato ma anche crocifisso.
A questa vista Francesco fu ripieno di stupore e nel suo animo c’erano, al tempo stesso, dolore e gaudio. Provava una letizia sovrabbondante vedendo Cristo in aspetto benigno, apparirgli in modo tanto ammirabile quanto affettuoso ma al mirarlo così confitto alla croce, la sua anima era ferita da una spada di compaziente dolore.
Dopo un arcano e intimo colloquio, quando la visione disparve, lasciò nella sua anima un ardore serafico e, nello stesso tempo, lasciò nella sua carne i segni esterni della passione, come se fossero stati impressi dei sigilli sul corpo, reso tenero dalla forza fondente del fuoco.
Subito incominciarono ad apparire nelle sue mani e nei suoi piedi i segni dei chiodi; nell’incàvo delle mani e nella parte superiore dei piedi apparivano le capocchie, e dall’altra parte le punte. Il lato destro del corpo, come se fosse stato trafitto da un colpo di lancia, era solcato da una cicatrice rossa, che spesso emetteva sangue.
Dopo che l’uomo nuovo Francesco apparve insignito, mediante insolito e stupendo miracolo, delle sacre stimmate, discese dal monte. Privilegio mai concesso nei secoli passati, egli portava con sé l’immagine del Crocifisso, non scolpita da artista umano in tavole di pietra o di legno, ma tracciata nella sua carne dal dito del Dio vivente.
San Francesco riceve le stimmate dal Serafino mandatogli da Gesù. La vocazione di Francesco era quella di essere simile in tutto al Cristo sofferente.
LODATE IL SIGNORE PERCHÉ È GRANDE, ETERNA È LA SUA MISERICORDIA
VIENI SPIRITO SANTO VIENI
Vieni, Spirito Santo, vieni,
soffio di vita, vieni,
Spirito Santo, vieni.
IN TE RINASCERÒ DALL'ALTO,
NELLE TUE MANI COME IL VENTO
CHE SOFFIA DOVE VUOLE MA NON SO
DI DOVE VIENE E DOVE VA.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
dentro al mio cuore, vieni,
Spirito Santo, vieni.
Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
forza di vita, Vieni,
Spirito Santo, vieni.
Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
sulla tu chiesa, vieni,
Spirito Santo, vieni. (SULLA FAMIGLIA) (SUI NOSTRI FIGLI) (SUI SACERDOTI) (SUGLI AMMALATI) (SULLA NOSTRA PARROCCHIA)
INTENZIONI DI PREGHIERA
RECITA DELLA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
LITANIE DELLA DIVINA MISERICORDIA
PAUSA DI MEDITAZIONE PERSONALE
Preghiera
O Dio, Padre di eterna misericordia,
fa' che convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell'unico bene necessario
e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna in unità con il Padre e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
Madonna Addolorata
CORONCINA DEI 7 DOLORI DELLA VERGINE
La Madonna disse a Marie Claire, una delle veggenti di Kibeho prescelta per propagandare la diffusione di questa coroncina dei 7 dolori:
“ Ciò che vi chiedo è il pentimento. Se reciterete questa coroncina meditando, allora avrete al forza di pentirvi. Oggigiorno molti non sanno più chiedere perdono. Essi mettono di nuovo il Figlio di Dio sulla croce. Per questo ho voluto venire a ricordarvelo, soprattutto qui in Ruanda, perché qui ci sono ancora persone umili che non sono attaccate alla ricchezza e ai soldi”. (31.5.1982)
“ Ti chiedo di insegnarla al mondo intero..., pur restando qui, perché la mia grazia è onnipotente”. 15.8.1982)
Il 9 Agosto 1982, la Madonna piange ed i veggenti piangono con Lei, perché manifestava loro inquietanti immagini del futuro: terribili battaglie, fiumi di sangue, cadaveri abbandonati, un abisso spalancato.
Queste Apparizioni sono state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa il 29.6.2001.
Immagine dell'Addolorata con le spade dei 7 dolori vissuti da Maria a partire dalla Presentazione al profeta Simeone e fino alla deposizione dalla croce.
MARIA SANTISSIMA
O Maria santissima, dolce madre di Gesù
Stendi il tuo manto sopra la terra
Rendi sicuro il cammino quaggiù. Ave ave Maria, ave ave Maria.
O Maria santissima, sei l’eletta del Signor
Salva i tuoi figli portali al cielo
Sorreggi tu la speranza nel cuor. Ave ave Maria, ave ave Maria.
O Maria amabile, doni al mondo il Salvator
Tutti i credenti accolgano Cristo
E regni sempre tra i figli l’amor. Ave ave Maria, ave ave Maria.
INVOCHIAMO LA BENEDIZIONE DEL SIGNORE con la formula di san Francesco: Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi. Rivolga il suo volto verso di noi e ci dia pace. Nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito Santo. Amen
DON DANIELE PANZERI CON GLI AMICI DELLA DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA DI OLMO DI MARTELLAGO
INVITANO TUTTI I DEVOTI
LUNEDÌ 7 settembre 2015 ORE 20 PRESSO IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE a Robegano (sulla strada che da Maerne porta a Noale), per un incontro di spiritualità con celebrazione della Santa Messa in occasione della Festa della Natività della Beata Vergine Maria.
Il cuore di Gesù è tutto amore e misericordia
LA LITURGIA SARÀ PRESIEDUTA DA DON DANIELE PANZERI, sacerdote orionino, con la presenza di don Filippo Facchin, rettore del Santuario e consisterà nella recita della Coroncina della Divina Misericordia, nella celebrazione della santa Messa, con preghiere di guarigione e liberazione e con la finale benedizione eucaristica. L’incontro di spiritualità sarà accompagnato dai gioiosi canti del Rinnovamento carismatico cattolico.
PAPA FRANCESCO CI INVITA A TESTIMONIARE LA VENUTA DELLO SPIRITO SANTO SUI DISCEPOLI DI GESÙ IN PROSSIMITA' DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA.
Misericordia la chiave per aprire il cuore a Dio e al prossimo
PARROCCHIA DELL’ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
8 dicembre 2014 ore 20 30
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
8 dicembre IMMACOLATA CONCEZIONE della Beata Vergine Maria, (per la storia dell’Immacolata Concezione rimando al sito www.gianfrancotrabuio.it dove nella cartella “Devozioni religiose” e in quella “Lourdes e dintorni mariani” si trova la relazione “La Madonna ci parla”.
10 dicembre MADONNA DI LORETO (vedi più avanti la storia miracolosa sella traslazione da Nazaret)
12 dicembre Beata Vergine Maria di Guadalupe (Messico), l’apparizione, il 9 dicembre 1531, della "Morenita" all'indio Juan Diego, a Guadalupe, in Messico, è un evento che ha lasciato un solco profondo nella religiosità e nella cultura messicana. L'evento guadalupano fu un caso di “inculturazione” miracolosa: meditare su questo evento significa oggi porsi alla scuola di Maria, maestra di umanità e di fede, annunciatrice e serva della Parola, che deve risplendere in tutto il suo fulgore, come l'immagine misteriosa sulla tilma del veggente messicano, che la Chiesa ha di recente proclamato santo. (Vedi più avanti la storia miracolosa del mantello)
12 dicembre Santa Giovanna Francesca di Chantal (fondatrice delle Visitandine) Digione, Francia, 1572 - Moulins, Francia, 13 dicembre 1641
La vita di Giovanna Frémiot è legata indissolubilmente alla figura di Francesco di Sales, suo direttore e guida spirituale, e di cui fu seguace e al tempo stesso ispiratrice e collaboratrice. Nata a Digione nel 1572, a vent'anni sposò il barone de Chantal, da cui ebbe numerosi figli. Rimasta vedova, avvertì sempre di più il desiderio di ritirarsi dal mondo e di consacrarsi a Dio. Sotto la guida di Francesco di Sales, diede vita a una nuova fondazione intitolata alla Visitazione e destinata all'assistenza dei malati. L'Istituto si diffuse rapidamente nella Savoia e nella Francia. Ben presto seguirono Giovanna, diventata suor Francesca, numerose ragazze, le Visitandine, come erano chiamate e universalmente note le suore dell'Isituto. Prima della sua morte, avvenuta a Moulins il 13 dicembre del 1641, le case della Visitazione erano 75, quasi tutte fondate da lei.
LODATE IL SIGNORE PERCHÉ È GRANDE, ETERNA È LA SUA MISERICORDIA
Chi pratica la misericordia non teme la morte!
O CIELI PIOVETE DALL'ALTO, O NUBI MANDATECI IL SANTO
O TERRA, APRITI O TERRA E GERMINA IL SALVATOR. (di Kiko Arguello)
Siamo il deserto, siamo l'arsura: Maranathà, Maranathà
Siamo il vento, nessuno ci ode: Maranathà, Maranathà. Rit.
Siamo le tenebre, nessuno ci guida: Maranathà, Maranathà.
Siam le catene, nessuno ci scioglie: Maranathà, Maranathà. Rit.
Siamo il freddo, nessuno ci copre: Maranathà, Maranathà.
Siamo la fame, nessuno ci nutre: Maranathà, Maranathà. Rit.
Siamo le lacrime, nessuno ci asciuga: Maranathà, Maranathà.
Siamo il dolore, nessuno ci guarda: Maranathà, Maranathà. Rit.
INTENZIONI DI PREGHIERA
ROSARIO DELLA VERGINE MARIA CHE OGGI RICORDIAMO “IMMACOLATA CONCEZIONE”.
MISTERI GAUDIOSI MEDITATI SECONDO SANTA FAUSTINA KOWALSKA
LITANIE LAURETANE
Canto: IMMACOLATA
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come “Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento.
Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede. Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male.
Schiaccia il Serpente, annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo, cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore. Amen.
La Santa Casa della Madonna a Loreto
Ora, per fare chiarezza sulla Casa della Madonna che si trova dentro alla basilica di Loreto, riporto un brano del prof. Giorgio Nicolini di Ancona, responsabile di Tele Maria: www.telemaria.it. Purtroppo anche tra esponenti di rilievo della Chiesa Cattolica è in atto da tempo una falsificazione storica sugli eventi miracolosi riguardanti la traslazione della casa della Madonna da Nazaret. Questo fa parte della apostasia silenziosa in atto dentro alla Chiesa Cattolica come prevista dai mistici e dall’Apocalisse.
IN PREPARAZIONE DELLA FESTA LITURGICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA. (9-10 dicembre 2014)
LA PRIMA TRASLAZIONE MIRACOLOSA DI TERSATTO (9-10 maggio 1291)
Le principali documentazioni storiche esistenti comprovano la “veridicità storica” di “almeno” cinque “traslazioni miracolose” della Santa Casa di Nazareth, avvenute tra il 1291 e il 1296: a Tersatto (in Croazia), ad Ancona (località Posatora), nella selva della signora Loreta nella pianura sottostante l’attuale cittadina di “Loreto” (il cui nome deriva proprio da quella signora di nome “Loreta”); poi sul campo di due fratelli sul colle lauretano (o Monte Prodo) e infine sulla pubblica strada, ove ancor oggi si trova, sotto la cupola dell’attuale Basilica.
LA PRIMA TRASLAZIONE MIRACOLOSA DI TERSATTO (Croazia)
Il Beato Pio IX, il grande Pontefice nativo dell’anconitano e “miracolato” nella stessa Santa Casa di Loreto, a riguardo di essa scrisse memorabili parole. Celebre, in proposito, fu la sua Bolla “Inter Omnia”, del 26 agosto 1852, nella quale così solennemente dichiara: “Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto… (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata molto lontano, oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia”.
Come ogni altro Pontefice che ne ha trattato, il Beato IX identificò a Tersatto, in Dalmazia, oggi quartiere di Fiume, il primo luogo in cui “sostò” nel 1291 la Santa Casa di Nazareth durante le sue molteplici “miracolose” traslazioni.
Riguardo alle documentazioni su tali fatti accaduti, esistevano degli scritti e testimonianze composti dai contemporanei a tali eventi miracolosi, che oggi purtroppo in gran parte sono andati perduti, soprattutto a causa di incendi che hanno distrutto gli archivi storici di Tersatto e di Recanati. Ma esistono scritti e testimonianze posteriori che rimandano a quei documenti dell’epoca, visti e riportati da altri. Esiste, soprattutto, “la tradizione orale” ininterrotta, tramandata dai testimoni oculari dell’epoca, ed esistono ancor oggi diverse chiese e lapidi che ricordano gli eventi accaduti in quegli anni della fine del XIII secolo.
Le chiese, in modo particolare, ancor più dei “documenti scritti”, sono le più inoppugnabili “prove” della verità dei fatti che esse intendono celebrare, perché se esse sono state edificate e consacrate per ricordare gli “eventi miracolosi” delle traslazioni della Santa Casa di Nazareth ciò è stato possibile perché così hanno voluto i Vescovi dell’epoca, costituendo esse perciò una “approvazione ecclesiastica” inconfutabile da parte dei “testimoni oculari” più autorevoli: i Vescovi stessi dell’epoca, di varie località.
A Tersatto, ove esiste tutta una tradizione locale esattamente parallela a quella di Loreto, c’è un Santuario, risalente al XIII-XIV secolo, che ricorda proprio la sosta della Santa Casa in quel luogo per circa tre anni e mezzo. Anche una lapide, ancor oggi esistente, riporta questo fatto “storico”, essendovi scritto in essa: “Venne la Casa della Beata Vergine Maria da Nazarette a Tersatto l’anno 1291 allì 10 di maggio et si partì allì 10 di dicembre 1294”.
CANTO
SPIRITO DI GESÙ EFFUSO IN NOI (4 VOLTE)
CORPO DI GESÙ DONATO A NOI (4VOLTE)
SANGUE DI GESÙ DONATO A NOI (4 VOLTE)
CUORE DI GESÙ DONATO A NOI (4 VOLTE)
CUORE DI MARIA DONATO A NOI (4 VOLTE)
STORIA DELLE APPARIZIONI DI GUADALUPE
Il 9 dicembre 1531 la Madonna apparve sulla collina del Tepeyac a Guadalupe, in Messico, ad un povero indio di nome Juan Diego. Nella prima apparizione, la Signora gli disse di essere “La perfetta Sempre Vergine Maria, la Madre del verissimo unico Dio” e gli ordinò di recarsi dal vescovo, perché voleva che si erigesse un tempio ai piedi del colle.
In un primo momento il vescovo non volle credervi, poi, però, vista l’insistenza di Juan Diego, gli disse di chiedere un segno alla Madonna. Il 12 dicembre la Vergine apparve di nuovo e fece raccogliere al veggente delle rose “di Castiglia”, che non fioriscono nella stagione invernale. Giunto all’episcopato, nell’istante in cui l’indio aprì il suo mantello per porgere al presule i fiori, si rese visibile l’immagine della Santa Vergine impressa sulla tilma (il mantello). Di fronte a tale prodigio il Vescovo cadde in ginocchio e con lui tutti i presenti.
La mattina dopo, Juan Diego lo accompagnò al Tepeyac per indicargli il luogo in cui la Madonna voleva che si innalzasse il tempio.
L’immagine della Vergine, collocata nella cattedrale, divenne presto oggetto di un’ardente devozione popolare che si è protratta fino ai nostri giorni.
Il mantello della Vergine di Guadalupe
E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!
1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.
2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.
3. Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.
4. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela. In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall'immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.
5. Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tela, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie del Mantello.
Ti sembra sorprendente? Allora sorprenditi ancor più con queste altre scoperte:
6. La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l’origine dell’incorruttibilità della tela.
7. Nell’anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, si ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.
8. Le stelle visibili nel Manto di Maria riflettono l’esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo.
9. All’inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della Tela. L’esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la Tela, che rimase in perfetto stato di conservazione.
10. La scienza scoprì che gli occhi di Maria possiedono i tre effetti di refrazione dell’immagine di un occhio umano.
11. Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L’immagine del vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l’immagine dell’indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo. La misura di questa immagine? - la quarta parte di un milionesimo di millimetro.
È evidente che tutti questi fatti inspiegabili ci siano stati dati per una ragione: volevano catturare la nostra attenzione. Per finire considera tre fatti in più:
1. "Guadalupe" significa nell’idioma indigeno: “schiaccia la testa al serpente". È appunto la Bibbia nella Genesi 3,15: Maria, vincitrice del maligno.
2. L’immagine è una pittura identica al dettaglio dell’Apocalisse al capitolo12: "apparve nel cielo un grande segnale, una donna avvolta nel sole, con la luna sotto i suoi piedi.”
3. La Vergine ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è “incinta“ per indicare che Dio vuole che Gesù nasca in America, nel cuore di ogni Americano.
Preghiera alla Beata Vergine di Guadalupe
pronunciata il 23 gennaio 1999 da Giovanni Paolo II
nell'omelia della S. Messa per la conclusione del Sinodo dei Vescovi per l'America.
Desidero affidare e offrire il futuro del Continente a Maria Santissima, Madre di Cristo e della Chiesa. Sono quindi lieto di annunciare che ho stabilito che il giorno 12 dicembre in tutta l'America si celebri la Vergine Maria di Guadalupe con il rango liturgico di festa.
Benedetta Vergine di Guadalupe,
Ti chiedo a nome di tutti i miei fratelli del mondo, di benedirci e proteggerci.
Dacci una prova del tuo amore e bontà e ricevi le nostre preghiere e orazioni.
Oh Purissima Vergine di Guadalupe! Ottieni da tuo figlio il perdono dei miei errori,
benedizione per il mio lavoro, rimedi per le mie infermità e necessità,
e tutto ciò che credi conveniente chiedere per la mia famiglia.
Oh Santa Madre di Dio, non deludere le suppliche che t’indirizziamo nelle nostre necessità.
Da uno scritto di p. Enzo Scaduti
INVOCHIAMO LA BENEDIZIONE DEL SIGNORE con la formula di san Francesco: Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi. Rivolga il suo volto verso di noi e ci dia pace. Nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito Santo. Amen
Siate lieti nel cuore, Gesù Bambino viene per noi tutti. Accogliamolo al suono della cornamusa e con i canti del Natale.
PARROCCHIA DELL'ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
23 DICEMBRE 2013 ore 20 30
25 dicembre: Santo Natale
26 dicembre: Santo Stefano, primo martire
27 dicembre: San Giovanni apostolo e evangelista
28 dicembre: Santi Innocenti martiri
LODATE IL SIGNORE PERCHÉ È GRANDE, ETERNA È LA SUA MISERICORDIA
Chi pratica la misericordia non teme la morte!
PROSEGUIAMO NELLA NOVENA DEL SANTO NATALE
Michele Cappellazzo con la sua cornamusa celtica ci accompagna nelle bellissime cantate del Natale
Cornamusa celtica in un dipinto rinascimentale
TU SCENDI DALLE STELLE
(Testo e musica di sant'Alfonso Maria de' Liguori)
Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo. (x2)
O Bambino mio divino,
io ti vedo qui a tremar. O Dio Beato!
Ah, quanto ti costò l'avermi amato! (x2)
A Te, che sei del mondo il creatore,
mancaron panni e fuoco, o mio Signore, (x2)
Caro eletto, Pargoletto,
quanto questa povertà più m'innamora:
giacché ti fece amor povero ancora. (x2)
Tu lasci il bel gioir del divin seno
per giungere a tremare su questo fieno, (x2)
Dolce amore del mio cuore,
dove amor ti trasporto? - O Gesù mio,
Perché un tal patir per amor mio? (x2)
Mara, ora, ci racconterà l'episodio soricamente accertato di un miracolo di Natale avvenuto in una scuola elementare in Ungheria durante la dittatura comunista, scritto da Maria Vinowska. L'episodio sarà riportato per esteso nel prossimo numero di questo blog.
INTENZIONI DI PREGHIERA (enunciate dalle persone partecipanti)
RECITA DELLA CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA (dettata dal Gesù Misericordioso a santa Faustina Kowalska)
PREGHIERA DI GUARIGIONE (da recitare in particolare dopo la Comunione eucaristica)
"Gesù, il Tuo sangue puro e sano circoli nel mio organismo malato, e il Tuo corpo puro e sano trasformi il mio corpo malato e pulsi in me una vita sana e forte, se è la Tua santa volontà" (dal Diario di Santa Faustina Kowalska, pag. 376)
LETTERA DI PADRE LIVIO FANZAGA (direttore di Radio Maria)
Caro Gesù Bambino,
in questi giorni, in cui nella nostra società molti festeggiano il Natale senza sapere chi sia il festeggiato, da povero italiano non ho timore di rivolgermi a Te, ben sapendo che solo Tu sei in grado di concederci le grazie di cui abbiamo bisogno. A chi infatti dovremmo chiederle se non a Te? Sei l'unico rimasto credibile in questo mondo, dove tutti promettono e nessuno mantiene. Non mi lascio ingannare dal modo umile e discreto con cui sei entrato in questo mondo. Apparentemente sei venuto a mani vuote, al freddo e al gelo di una grotta a stento riscaldata da un bue e un asinello. Deposto in una mangiatoia, non stavi meglio di tanti bambini che fuggono dalla fame e dalla guerra verso le nostre contrade. Eri privo di tutto, ma avevi vicino a Te due persone meravigliose, come mai ce ne sono state: Tua madre Maria e il Tuo custode Giuseppe, che ti guardavano incantati, ben sapendo quale dono in quel momento il Cielo aveva fatto alla terra. Sei nato povero fra i poveri, bisognoso di tutto, ma hai arricchito il mondo con la Tua presenza. Venendo in mezzo a noi ci hai fatto il regalo più grande che potessimo desiderare. Tu, Bambino Gesù, sei la nostra luce, la nostra salvezza, la nostra pace. A Natale hai dato al mondo in regalo Te stesso. Lo ha annunciato l'angelo ai pastori assopiti, improvvisamente svegliati da una musica celestiale: "Vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore".
Caro Gesù Bambino, sei Tu il regalo di Natale che vorrei chiedere in primo luogo per il mio paese, per questa Italia che ha regalato il presepe al mondo, ma che adesso lo proibisce negli asili e nelle scuole e che si mostra sempre più insofferente per tutto ciò che ti riguarda. Qualcosa di strano e di pericoloso sta succedendo da qualche tempo. Proprio nelle nazioni dove il Tuo Vangelo ha prodotto i frutti più belli di fede, di carità e di civiltà, è scesa una nebbia spessa che Ti copre e Ti oscura, come se la gente si fosse stancata di Te. Sono sempre meno le persone che Ti ricordano. Sono pochissimi quelli che sanno che il giorno di Natale è quello del Tuo compleanno. Quando vado al supermercato faccio fatica a trovare una scritta di "Buon Natale" da appendere sulla porta di casa. Pare che la nostra società Ti abbia privato del permesso di soggiorno. Non puoi immaginare quanto ci rimanga male. Tu forse ci sei abituato perché, da quando hai posto la Tua tenda in questo mondo, sei divenuto un perenne fuggiasco.
Non mi rassegno però al fatto che Tu te ne debba andare anche dalla nostra bella Italia. Mi chiedo che cosa saremmo senza di Te. Che cosa ne faremmo di decine di migliaia di chiese vuote, che verrebbero messe in vendita a prezzi stracciati, trasformate in moschee o in discoteche o addirittura rase al suolo per non pagare la tassa sul fabbricato? Che ne sarebbe delle nostre meravigliose opere d'arte, che tutto il mondo ci invidia, dove Tu e Tua Madre siete stati la scintilla che ha acceso il genio di innumerevoli pittori e scultori? Che ne sarebbe della nostra lingua e della nostra letteratura prive dell'anima cristiana che l'ha alimentate, facendo di esse un patrimonio inestimabile dell'umanità? Senza di Te, caro Gesù Bambino, la nostra Italia diventerebbe un cumulo di macerie, un deserto senza vita, infestato da serpenti e da scorpioni. Non te ne andare, Bambino Gesù. Ti diamo la cittadinanza italiana, Ti esentiamo dalle tasse, Ti procuriamo una casa e un lavoro, ma non te ne andare.
Vedo che non Ti lasci convincere. Vuoi qualcosa d'altro. Ho capito, non Ti interessano le nostre cose, ma i nostri cuori. In questo Natale vorresti trovare un posticino nel cuore di ogni italiano. In fondo che cosa ci costa? Dovremmo solo fare un po' di pulizia, tirare via il marcio, raccogliere la spazzatura e portare tutto in quel luogo benedetto dove il Tuo amore tutto brucia e consuma. Questo è ciò che desideri, ciò che chiedi, ciò che Ti aspetti da questa Italia che da due millenni ricolmi di doni. Vorresti che mettessimo da parte i pregiudizi, le cattiverie, le guerre che non ci stanchiamo di farTi da ormai da troppo tempo. Che cosa ci abbiamo guadagnato a mettere al Tuo posto Babbo Natale, a sostituire le pecore con le renne, a chiamare festa d'inverno la Tua venuta in mezzo a noi? Il bilancio è fallimentare. Siamo poveri e disperati. Ritorna Gesù Bambino. Senza di Te siamo perduti. Vieni con il tuo sorriso a ridarci la speranza. Porta la Tua famiglia in mezzo a noi, perché ci siamo dimenticati che cosa sia una famiglia. Porta la Tua pace nei nostri cuori senza pace.
Ti prego, lasciati convincere. Lo so bene che non siamo moltissimi che desiderano la Tua venuta. Anche oggi, come al tempo di Erode, quelli che abitano nei palazzi Ti hanno in antipatia. Lo sanno che Tu sei un rubacuori e sono invidiosi. Ma anche fuori dai palazzi già si preparano a trasformare il Tuo Natale in una festa di carnevale.
Cerca di accontentarTi, come già facesti a Betlemme con pochi pastori che Ti adoravano estasiati. Ci saranno anche quest'anno, Te lo promettiamo. Al suono delle campane correremo alla Messa di mezzanotte, perché Tu nasca nel nostro cuore. Prima di chiudere questa letterina, forse un po' impertinente, Ti vorrei ricordare che in Italia c'è il Tuo Vicario, il Vescovo di Roma. È un tipo forte e paterno, pieno di bontà e di misericordia. La gente lo ama e lo ascolta volentieri. Mi ricorda il Tuo padre putativo, San Giuseppe. È un motivo in più perché Tu resti fra noi, in questa Italia che con Te è una Regina, senza di Te una bandiera sgualcita.
Buon Natale
Padre Livio
IN PROCESSIONE ANDIAMO DAL BAMBINO GESÙ PER LA CORONCINA IN SUO ONORE CANTANDO VENITE FEDELI ACCOMPAGNATI DAL SUONO DELLA CORNAMUSA DI MICHELE
Questa statua del Gesù Bambino proviene da Betlemme e porta in un reliquiario alcune schegge della roccia della grotta dove Gesù è nato.
VENITE FEDELI
Venite, fedeli, l'angelo ci invita!
Venite, venite a Betlemme:
Nasce per noi Cristo salvatore.
VENITE, ADORIAMO! VENITE, ADORIAMO!
VENITE, ADORIAMO IL SIGNORE GESU'!
La luce del mondo brilla in una grotta.
La fede ci guida a Betlemme.
Nasce per noi Cristo salvatore. Rit.
La notte risplende, tutto il mondo attende.
Seguiamo i pastori a Betlemme.
Nasce per noi Cristo salvatore. Rit.
Il figlio di Dio, re dell'universo
si è fatto bambino a Betlemme.
Nasce per noi Cristo salvatore. Rit.
"Sia gloria nei cieli, pace sulla terra!",
un angelo annuncia a Betlemme.
Nasce per noi Cristo salvatore. Rit.
Venite, fedeli, inneggiando lieti,
venite, venite in Betlehem.
Nato è per noi il Signor dei cieli. Rit.
CORONCINA A GESU' BAMBINO
Nel nome del Padre e, del Figlio e, dello Spirito Santo. Amen.
O Gesù, bambino dolcissimo, che, dal seno del Padre scendesti per nostra salvezza nel seno di Maria Vergine, dove, concepito di Spirito Santo, divenisti Verbo incarnato, fa' che noi, umili di spirito, godiamo il frutto della tua redenzione.
Ave Maria...
Vieni; Signore Gesù! Resta con noi
O Gesù, bambino dolcissimo, che, per mezzo di Maria Vergine visitasti santa Elisabetta e santificasti sin dal seno di sua madre il tuo precursore Giovanni Battista, santifica le nostre anime col pregiatissimo tesoro della tua santa grazia.
Ave Maria...
Vieni; Signore Gesù! Resta con noi
O Gesù, bambino dolcissimo, che, nato in Betlemme da Maria Vergine, fosti avvolto in poveri panni, adagiato nel presepio glorificato dagli angeli e visitato dai pastori, fa' che il nostro cuore sia degno di riceverti bambino e di adorarti redentore.
Ave Maria...
Vieni; Signore Gesù! Resta con noi
O Gesù, bambino dolcissimo, che, manifestato da una stella ai re Magi, ricevesti da essi in dono oro, incenso e mirra, gui¬daci per la vera e sicura via del tuo santo servizio.
Ave Maria...
Vieni; Signore Gesù! Resta con noi
O Gesù, bambino dolcissimo, che, dopo otto giorni fosti circonciso, chiamato col glorioso nome di Gesù e nel nome e nel sangue preconizzato Salvatore del mondo, libera le nostre menti da ogni desiderio impuro e da ogni vizio.
Ave Maria...
Vieni; Signore Gesù! Resta con noi
Invocazione finale: Gesù Bambino stammi vicino, guidami tu nel mio cammino.
INVOCHIAMO LA BENEDIZIONE DEL SIGNORE con la formula di san Francesco:
Il Signore ci benedica e ci custodisca, mostri a noi il suo volto e abbia misericordia di noi. Rivolga il suo volto verso di noi e ci dia pace. Nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito Santo. Amen.
Logo della Custodia Francescana di Terra Santa. I frati di san Francesco da quasi 800 anni sono lì a ricevere i pellegrini da tutto il mondo, soprattutto a Betlemme, dove a lato della Basilica della Natività c'è anche la famosa Grotta del Latte.
A tutte le persone amiche e amabili che visitano il mio sito e che mi confortano con i loro apprezzamenti, un augurio natalizio veramente speciale. Gianfranco
TU
CHE
NE DICI,
O SIGNORE,
SE IN QUESTO
NATALE FACCIO
UN BELL'ALBERO
DENTRO IL MIO CUORE
E CI ATTACCO, INVECE DEl
REGALI, l NOMI DI TUTTI l MIEI
AMICI? GLI AMICI LONTANI E VICINI,
GLI ANTICHI E I NUOVI, QUELLI CHE VEDO
TUTTI I GIORNI E QUELLI CHE VEDO DI RADO,
QUELLI CHE RICORDO SEMPRE E QUELLI CHE, ALLE
VOLTE, RESTANO DIMENTICATI, QUELLI COSTANTI E
QUELLI INTERMITTENTI, QUELLI DELLE ORE DIFFICILI E QUELLI
DELLE ORE ALLEGRE. QUELLI CHE, SENZA VOLERLO, HO FATTO
SOFFRIRE, QUELLI CHE CONOSCO PROFONDAMENTE E QUELLI DEI QUALI
CONOSCO SOLO LE APPARENZE. QUELLI CHE MI DEVONO POCO E QUELLI
AI QUALI DEVO MOLTO, I MIEI AMICI SEMPLICI E I MIEI AMICI IMPORTANTI
I NOMI DI TUTTI QUELLI CHE SONO GIÀ PASSATI NELLA MIA VITA.
UN ALBERO CON RADICI MOLTO
PROFONDE. PERCHE' I LORO
NOMI NON ESCANO MAI DAL MIO
CUORE. UN ALBERO DAI RAMI
MOLTO GRANDI, PERCHÉ I
NUOVI NOMI VENUTI DA TUTTO
IL MONDO SI UNISCANO AI GIÀ
ESISTENTI. UN ALBERO CON
UN'OMBRA MOLTO GRADEVOLE
PERCHÉ LA NOSTRA AMICIZIA
SIA UN MOMENTO DI RIPOSO
DURANTE LE LOTTE DELLA VITA
Bambino Gesù, provienente da Betlemme. Porta Adorazione dei pastori di Matthias Stomer
al collo un reliquiario con le schegge della roccia (1600 - 1650) Aula del Consiglio Comunale di
della Grotta della Natività. Monreale (Palermo)
logo dell'anno della Fede Santa Faustina col Gesù Misericordioso
Domenica 17 novembre si sono verificati tre momenti provvidenziali che sono importanti da evidenziare. Tre eventi assolutamente non prevedibili all'inizio, e che a fine giornata hanno permesso di fare delle riflessioni che ora mi accingo a descrivere, e che mi auguro possano essere condivise nella loro rilevanza pastorale dalle persone coinvolte nelle esperienze di fede vissuta.
Presso l'imponente struttura dei Salesiani della Gazzera a Mestre, si è tenuta la giornata di riflessione al termine dell'Anno della Fede proclamato dal papa Benedetto XVI. Organizzata dagli amici del gruppo di devozione alla Divina Misericordia della comunità di Olmo-Martellago, ha visto la partecipazione vivace di oltre un centinaio di fedeli, alcuni provenienti anche dai confini regionali.
La meditazione è stata guidata da don Daniele Panzeri, della Famiglia religiosa di san Luigi Orione, sui quattro pilastri teologico-pastorali dell'enciclica Lumen Fidei, scritta insieme da papa Francesco e papa Benedetto XVI.
Don Daniele ha esordito ricordando come domenica 24 novembre, festa solenne di Cristo Re dell'Universo, a conclusione dell'anno della Fede, papa Francesco avrebbe solennemente esposte, per la prima volta, e venerate, le reliquie di san Pietro Apostolo, primo Papa della storia della Chiesa. Tutto inizia da lì. Il cammino tracciato dagli apostoli con il loro martirio ha da sempre interrogato le coscienze degli uomini. Ma cos'è questa fede che comporta anche la morte violenta dei credenti? Ma perché ci sono uomini violenti che non sopportano la presenza di altri uomini che credono e amano Gesù Cristo Redentore? Ancora oggi, migliaia sono i martiri cristiani in tutto il mondo che vengono assassinati a causa della loro fede.
Ecco il primo invito di don Daniele: rifarsi alle tre encicliche, Deus Caritas est (Dio è Amore) e Spe salvi facti sumus (nella Speranza siamo stati salvati) del papa Benedetto XVI e la terza Lumen Fidei (la Luce della Fede) scritta a quattro mani da papa Benedetto e firmata da papa Francesco. Per riflettere sull'Anno della Fede che si sta concludendo, è utile il percorso a ritroso, giusto per rintracciare il filo rosso che permette di catturare il senso del nostro credere e del nostro essere cristiani.
La Fede è un avvenimento nella vita degli uomini, non è una posizione della mente umana. Il percorso inizia da Dio creatore che si immerge nella storia dell'umanità, una storia sempre ricca di battaglie, di lotte tra Dio e l'idolatria dei popoli, idoli costruiti e opera delle mani dell'uomo.
Ecco il sentiero maestro: la Fede si incarna nella storia e va vissuta come Dio ce l'ha data, mentre il mondo si ribella all'inserimento della Fede nella vita dell'uomo, perché la Fede deve riguardare tutti gli aspetti della vita nella quotidianità. Questo fatto mette in crisi tutti gli intellettuali e i teologi del progressismo adolescenziale, che vorrebbero una fede prêt à porter a loro uso e consumo, una fede qualunque, qualunque dio va bene purché non metta in crisi le scelte quotidiane e soprattutto non si metta in testa di contestare i costumi e le abitudini delle persone.
Purtroppo per loro, la Fede, quella proclamata e rivelata da Gesù, deve riguardare tutta la vita nella sua quotidianità, tutte le scelte, tutte le azioni.
Nella Bibbia gli eventi che hanno segnato la storia del popolo ebraico venivano ricordati con dei cumuli di sassi o con degli altari, giusto per fare memoria della presenza di Dio nella loro vita.
E noi, nella nostra vita, quanti sassi abbiamo messo insieme, quanti altari abbiamo eretto per ricordare i nostri incontri e i nostri scontri, con la rivelazione di Dio?
Ecco la Fede!
Il Patriarca Moraglia ascolta le domande
La Fede che diventa esperienza vissuta dell'incontro con il Cristo, consapevoli che in Lui abbiamo ricevuto una nuova vita da sperimentare. La Fede è paragonata alla luce: LUMEN FIDEI, e Cristo è luce del mondo e tutto questo è solo grazia di Dio.
La Fede è lasciare che Gesù entri nella nostra vita, che lo Spirito Santo illumini il nostro cammino.
Il pellegrinaggio dell'uomo sulla terra è un cammino verso il Paradiso, anche il popolo che usciva dall'Egitto andava verso la terra promessa da Dio a Mosé. Il popolo aveva bisogno della guida, dell'autorità cui Dio aveva dato il potere di fare da mediatore affinché non si disperdesse nel deserto.
Così Gesù è venuto a fare da mediatore e ha istituito la Chiesa, e ha dato autorità alla Chiesa così fondata sugli apostoli di guidare il popolo.
Allora, l'esperienza di Fede viene fatta mediante e grazie alla Chiesa. Noi crediamo la Chiesa come luogo della presenza di Cristo salvatore.
La Fede si mantiene nella Chiesa, con Cristo, in Cristo e per Cristo. Ecco, allora, un altro sasso su cui segnare il nostro sentiero: la Fede è sì un fatto personale, ma va vissuta nella comunità ecclesiale.
La Chiesa educa a essere persone con pari dignità e non semplici soggetti, e ogni comunità cristiana deve diventare scuola di comunione. Quante volte Papa Francesco ha sollecitato tutti i credenti a diventare testimoni di questa comunione con Gesù!
La Fede, allora, come risulta evidente è un evento molto semplice nella sua sostanza: l'incontro con Gesù cambia la vita, muta le coordinate esistenziali con le quali ciascuno di noi tenta di dare un senso al proprio cammino su questa terra. Il nostro Esodo verso il Paradiso ha una guida magistrale: Gesù e la sua Chiesa.
Per darci forza e convinzione per camminare su quel percorso, arduo e accidentato, conoscendo la fragilità del cuore dell'uomo, ecco la bontà di Dio che manda suo Figlio Gesù per proporre a tutti la salvezza e per questo ci comunica la sua Divina Misericordia.
L'incontro è proseguito con la celebrazione della Santa Messa da parte di don Daniele, che ha proseguito la sua catechesi durante l'omelia, tanto bella quanto profonda, soprattutto quando, riguardo al Vangelo del giorno, ha messo in guardia a non lasciarsi ingannare dai vari "santoni" che ormai pullulano nei nostri territori, dai vari gruppi di preghiera che fomentano il sensazionalismo dei fenomeni "religiosi" in modo da creare dipendenze psicologiche, e ha ribadito che l'unica strada da percorrere è l'invito di Gesù a dare testimonianza della Sua Parola. La liturgia è stata allietata dai gioiosi canti del Rinnovamento carismatico accompagnati da due bravi musicisti, Giovanni alla chitarra elettrica e Gianni ai bonghi.
Il Patriarca mons. Moraglia con don Daniele che ascolta l'intervista
In quella stessa domenica e in quella stessa struttura salesiana era presente anche il Patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, per l'incontro con le famiglie giovani del patriarcato di Venezia. L'occasione era troppo importante per non tentare di invitarlo a dare un saluto a tutti i partecipanti all'incontro dei devoti della Divina Misericordia. La Provvidenza ci ha aiutato e durante il pranzo comunitario mons. Moraglia ben volentieri si è fermato in mensa per un saluto, e bellissima è stata la sua riflessione sulla Divina Misericordia, in particolare ha sottolineato come oggi la Chiesa abbia bisogno della Divina Misericordia, essendo visibili i segni di disorientamento esistenti. Significativa la confidenza sul fatto che lui e le due suore che lo accudiscono, ogni giorno alle ore 15 si trovano nella cappellina privata per la recita della Coroncina che Gesù ha dettata a suor Faustina Kowalska. Per noi, legati a quella devozione, è stata una grande consolazione ascoltare dalle parole di un vescovo una tale confidenza, e ancor più ci ha rafforzati nella nostra intuizione maturata ancora tre anni fa e che ci vede riuniti tutti i lunedì sera alle 20.30 nella nostra bella chiesa parrocchiale in quel di Olmo-Martellago, proprio nei pressi della sede patriarcale di Terraferma a Zelarino.
L'ultima momento provvidenziale l'abbiamo appreso dalle agenzie di stampa alla sera, quando è stato dato il resoconto dell'Angelus recitato in piazza San Pietro da Papa Francesco.
A mezzogiorno, il Papa, aveva promosso la distribuzione della corona del Rosario e della preghiera della Coroncina della Divina Misericordia, in una confezione tipica di un farmaco: LA MISERICORDINA, invitando tutti i fedeli a prenderne una dose al giorno.
Ovvero, suggerendo come la preghiera alla Divina Misericordia sia di enorme rilevanza per la salute personale e per quella della Chiesa.
Come non riflettere su queste tre coincidenze provvidenziali!
La Misericordina distribuita da Papa Francesco
PARROCCHIA DELL'ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA
19 Agosto 2013
NELLE NOSTRE DEVOZIONI RITENIAMO MOLTO UTILE, PER LA NOSTRA FEDE, ILLUSTRARE CON ESEMPI STORICAMENTE FONDATI, QUALI POSSANO ESSERE I RIFLESSI ESISTENZIALI DI QUESTA NOSTRA RELIGIONE CATTOLICA.
Così oggi, facciamo memoria di alcune figure straordinarie di santità.
18 Agosto santa Elena, madre dell’imperatore romano Costantino. (247 – 328). Questa grande santa viene ricordata dalla Chiesa come colei che recuperò la Croce sulla quale Cristo fu crocifisso a Gerusalemme. Una parte della Santa Croce fu inviata a Roma a suo figlio Costantino che fece costruire la bellissima chiesa della Santa Croce di Gerusalemme. In questa chiesa (chiamata Basilica Eleniana) si venerano le spoglie della bambina, futura beata, Antonietta Meo, detta Nennolina.
La Basilica Eleniana che custodisce la reliquia della Antonietta Meo, detta Nennolina,
Croce di Cristo sepolta nella Basilica Eleniana
Il valore della sofferenza
Antonietta Meo, detta Nennolina (Roma 15 dic 1930 – Roma 3 lug 1937). Un giorno si fa male sbattendo il ginocchio su un sasso, nel giardino dell’asilo. Il dolore non passa, i medici diranno: “osteosarcoma”. Si dovrà amputare la gamba. Una lunga via crucis negli ospedali fino alla morte, fra atroci dolori, nel luglio 1937, a soli sei anni e mezzo. Nennolina ha lasciato un diario e più di cento letterine rivolte a Gesù, Maria e Dio Padre che rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria.
Data la sua giovanissima età, Nennolina ha dato prova di una comprensione, di un amore della sofferenza redentrice inspiegabili senza riconoscere l’intervento di grazie straordinarie. Ha intuito che ognuno può e deve compiere in sé ciò che manca alle sofferenze di Cristo per la salvezza della anime.
Vedeva la sofferenza in un modo suo personale, come una "ricompensa" a Gesù per tutte le sue sofferenze. Intuisce che le sue avrebbero potuto attenuare quelle di Lui che continua a soffrire non nel suo corpo fisico, ma nel suo corpo mistico, nei campi di guerra, nelle tante forme in cui gli uomini peccano e soffrono.
"Sai mamma ? ho offerto la mia gambina a Gesù per la conversione dei poveri peccatori e perché siano benedetti i soldati che stanno in Africa".
Al padre: "Il dolore è come la stoffa: più è forte più ha valore".
Alla madre: " Quando si sente male, si sta zitti e si offre a Gesù per un peccatore" Gesù ha sofferto tanto per noi e non aveva peccato: era Dio. E vorremmo lamentarci noi, che siamo peccatori e sempre lo offendiamo?" .
Al suo direttore spirituale: "Per un momentino solo, mi corico sulla ferita perché in quel momento posso offrire più dolore a Gesù".
A chiunque le domandava "Come stai?" rispondeva: "Sto bene!".
Non vuole che si preghi per la sua guarigione ma perché si faccia la volontà di Dio: "Voglio stare con Lui sulla croce perché Gli voglio tanto bene". Le sue spoglie sono venerate nella Basilica Eleniana in Roma, a poca distanza dalla Basilica di San Giovanni in Laterano.
Riflessione su san Massimiliano Maria Kolbe, fondatore della Milizia dell’Immacolata. (8.1.1894 – 14.8.1941). Francescano conventuale.
Le due corone di Massimiliano. Così ricordò la madre di Massimiliano, Maria Dabrowska: “Ho sempre saputo che padre Massimiliano sarebbe morto martire, grazie a un evento straordinario avvenuto nella sua fanciullezza. Una volta fece qualcosa che non mi piacque e gli dissi: “Piccolo mio, non so cosa ne sarà di te”. Poi non ci feci più caso a quello che avevo detto. Mi accorsi ben presto che mio figlio stava cambiando. In casa avevamo un piccolo altare nascosto, dove spesso lui si rifugiava. Era sempre raccolto, serio e pregava con le lacrime agli occhi. Un giorno gli domandai: “Cosa c’è che non va?”. Lui tutto tremate mi disse: “Quando mi hai detto: cosa ne sarà di te?, ho pregato ardentemente la Madonna di dirmi cosa ne sarebbe stato di me. La Vergine Madre mi è apparsa tenendo in mano due corone, una bianca e una rossa. Mi ha guardato con amore e mi ha chiesto se le volevo. Quella bianca significava che avrei perseverato nella purezza e quella rossa che sarei stato un martire. Ho risposto di sì che le volevo. Allora la Vergine mi ha guardato teneramente ed è scomparsa”. Ne era sempre compreso, e, in ogni occasione, accennava col viso raggiante alla sua desiderata morte di martire. E così io vi ero preparata, come la Madonna dopo la profezia di Simeone ….”
Massimiliano Maria Kolbe, morto martire nel campo di sterminio Auschwitz
SPIRITO SANTO SOFFIO DI VITA
Spirito Santo soffio di vita, Spirito Santo soffio di fuoco,
Spirito Santo consolator, scendi su di noi.
Vieni o Spirito tra noi, abita nei cuor
Vieni o Spirito d’amor, noi ti attendiam. RIT:
Spirito di santità, Spirito di verità,
Spirito di carità, scendi su di noi. RIT.
Crea un cuore nuovo in noi che possiam bruciare per te,
il Tuo Spirito d’amor scenda su di noi. RIT.
INTENZIONI DA ENUNCIARE PUBBLICAMENTE
UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER LE INTENZIONI PERSONALI
CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
PREGHIERA DI GUARIGIONE (da recitare in particolare dopo la Comunione eucaristica)
“Gesù, il Tuo sangue puro e sano circoli nel mio organismo malato, e il Tuo corpo puro e sano trasformi il mio corpo malato e pulsi in me una vita sana e forte, se è la Tua santa volontà” (dal Diario di Santa Faustina Kowalska, pag. 376)
PAUSA DI MEDITAZIONE PERSONALE
Preghiera
O Dio, Padre di eterna misericordia, fa' che convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell'unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen .
ANDRÒ A VEDERLA UN DÌ
Andrò a vederla un dì
in cielo patria mia;
andrò a veder Maria
mia gioia e mio amor.
RIT. Al ciel, al ciel, al ciel
andrò a vederla un dì
Al ciel, al ciel, al ciel
andrò a vederla un dì
Andrò a vederla un dì
è il grido di speranza
che infondemi costanza
nel viaggio e fra i dolor. RIT.
Andrò a vederla un dì
lasciando quest'esilio;
le poserò qual figlio,
il capo sopra il cor. RIT.
Andrò a vederla un dì
le andrò vicino al trono
ad ottenere in dono
un serto di splendor. RIT.
COME NASCE IL DOGMA DELL’ASSUNTA
Conoscere la Storia aiuta a capire i fatti che si sono verificati. In questa breve devozione prendiamo in considerazione come la Vergine della Rivelazione si sia manifestata a Roma, a Bruno Cornacchiola e ai suoi tre figli.
Bruno aveva partecipato giovanissimo, come volontario, alla guerra di Spagna, militando dalla parte dei marxisti. Lì aveva conosciuto un protestante tedesco che gli aveva inculcato un odio feroce per il Papa e il cattolicesimo. Così, nel 1938, mentre si trovava a Toledo, comprò un pugnale e sulla lama incise: «A morte il Papa!». Ritornato a Roma nel 1939 si fece “battista” (setta protestante) e successivamente entrò nella setta fondamentalista protestante degli “avventisti del settimo giorno”, che propugnano un odio viscerale contro tutto ciò che è proclamato dalla Chiesa Cattolica, compresa un’avversione particolare contro la Madonna.
Un cenno a ciò che avvenne viene dato tra poche righe, quello che è straordinario è mettere in evidenza, e su questo siamo invitati a meditare, come la Madonna scelga le persone più incredibili, a volte, per manifestare la sua tenerezza di madre per la Chiesa e per l’umanità, che sempre più si allontana dalla fede e dal magistero della Chiesa stessa.
Chi desideri approfondire l’evento storico, si colleghi al sito:
http://www.madonnadelletrefontane.it
Le persone devote del Sacro Cuore di Gesù, troveranno nella storia di quest’uomo un fatto prodigioso collegato ai primi nove venerdì del mese. Un motivo in più per approfondire gli eventi miracolosi delle Tre Fontane.
La Vergine della Rivelazione delle Tre Fontane
PARROCCHIA DELL’ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
12 Agosto 2013 ore 20 30
12 Agosto santa Francesca Giovanna de Chantal (Digione, Francia, 1572 - Moulins, Francia, 13 dicembre 1641) La vita di Giovanna Frémiot è legata indissolubilmente alla figura di Francesco di Sales, suo direttore e guida spirituale, e di cui fu seguace e al tempo stesso ispiratrice e collaboratrice. Nata a Digione nel 1572, a vent'anni sposò il barone de Chantal, da cui ebbe numerosi figli. Rimasta vedova, avvertì sempre di più il desiderio di ritirarsi dal mondo e di consacrarsi a Dio. Sotto la guida di Francesco di Sales, diede vita a una nuova fondazione intitolata alla Visitazione e destinata all'assistenza dei malati. L'Istituto si diffuse rapidamente nella Savoia e nella Francia. Ben presto seguirono Giovanna, diventata suor Francesca, numerose ragazze, le Visitandine, come erano chiamate e universalmente note le suore dell'Isituto. Prima della sua morte, avvenuta a Moulins il 13 dicembre del 1641, le case della Visitazione erano 75, quasi tutte fondate da lei. È sepolta nella chiesa della Visitazione ad Annecy insieme a san Francesco di Sales.
Tra le più note figlie dell'Ordine religioso da lei fondato è la mistica del Sacro Cuore di GesùMargherita Maria Alacoquevisitandina del monastero di Paray-le-Monial.
14 agosto, san Massimiliano Maria Kolbe (8.1.1894 – 14.8.1941) Frate francescano conventuale, innamorato della Madonna, fondò la Milizia dell’Immacolata. Massimiliano fu beatificato il 17 ottobre 1971 da papa Paolo VI e canonizzato il 10 ottobre 1982 da papa Giovanni Paolo II, suo conterraneo. Il giorno della canonizzazione, papa Wojtyła nell'omelia lo definì «santo martire, patrono speciale per i nostri difficili tempi, patrono del nostro difficile secolo» e «martire della carità». Alla cerimonia era presente anche Francesco Gajowniczek, l'uomo che aveva salvato dalla morte nel campo di concentramento.
15 agosto, solennità della Assunzione della Beata vergine Maria, finalmente il1° novembre 1950 Papa Pio XII dà la solenne proclamazione: “dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”. Pochi anni prima, 12 aprile 1947, la Madonna era apparsa a Bruno Cornacchiola presso l’abbazia trappista delle Tre Fontane e gli aveva detto: «Il mio corpo non marcì, né poteva marcire. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso...». Con queste parole Maria si presentava anche come Assunta in Cielo in anima e corpo.
VIENI SPIRITO SANTO VIENI
Vieni, Spirito Santo, vieni,
soffio di vita, vieni,
Spirito Santo, vieni.
IN TE RINASCERÒ DALL'ALTO,
NELLE TUE MANI COME IL VENTO
CHE SOFFIA DOVE VUOLE MA NON SO
DI DOVE VIENE E DOVE VA.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
dentro al mio cuore, vieni,
Spirito Santo, vieni. Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
sulla Parrocchia, Vieni,
Spirito Santo, vieni. Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
sulla tu chiesa, vieni,
Spirito Santo, vieni. (SULLA FAMIGLIA) (SUI NOSTRI FIGLI) (SUGLI AMMALATI) (SUI SOFFERENTI) (SUI SACERDOTI)
INTENZIONI DA ENUNCIARE PUBBLICAMENTE
UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER LE INTENZIONI PERSONALI
CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
PREGHIERA DI GUARIGIONE (da recitare in particolare dopo la Comunione eucaristica)
“Gesù, il Tuo sangue puro e sano circoli nel mio organismo malato, e il Tuo corpo puro e sano trasformi il mio corpo malato e pulsi in me una vita sana e forte, se è la Tua santa volontà” (dal Diario di Santa Faustina Kowalska, pag. 376)
UOMO DI GALILEA (SG)
Uomo di Galilea, che passando vai, Uomo di Galilea che passando vai
Uomo di Galilea, che passando vai, Uomo di Galilea che passando vai
Ti prego di guardarmi, Ti prego di guardarmi, Ti prego di guardarmi, e guarito io sarò (2 volte)
Ti prego di toccarmi...
Ti prego di perdonarmi.
PAUSA DI MEDITAZIONE PERSONALE
Preghiera
O Dio, Padre di eterna misericordia, fa' che convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell'unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen .
Dell'aurora tu sorgi più bella
Dall'aurora Tu sorgi più bella,
coi tuoi raggi fai lieta la terra,
e fra gli astri che il cielo rinserra,
non v'è stella più bella di Te.
RIT. Bella tu sei qual sole,
bianca più della luna;
e le stelle più belle
non son belle al par di Te. (bis)
T'incoronano dodici stelle,
ai tuoi piedi hai l'ali del vento,
e la luna si curva d'argento;
il tuo manto ha il colore del ciel. RIT.
Gli occhi tuoi son più belli del mare,
la tua fronte ha il colore del giglio,
le tue gote baciate dal Figlio
son due rose e le labbra son fior. RIT.
Il santuario della Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane
PARROCCHIA DELL’ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
5 Agosto 2013 ore 20 30
6 Agosto Festa della Trasfigurazione del Signore, istituita da Papa Callisto III il 6 agosto 1456 per ringraziare il Signore Gesù per la vittoria degli eserciti cristiani nella battaglia di Belgrado contro i Turchi. Artefice della vittoria fu San Giovanni da Capestrano, frate francescano minore.
9 agosto, SantaTeresa Benedetta della Croce (Edith Stein) morta martire in campo di concentramento ad Auschwitz, proclamata co-patrona d’Europa dal Papa Giovanni Paolo II.
VIENI SPIRITO SANTO VIENI
Vieni, Spirito Santo, vieni,
soffio di vita, vieni,
Spirito Santo, vieni.
IN TE RINASCERÒ DALL'ALTO,
NELLE TUE MANI COME IL VENTO
CHE SOFFIA DOVE VUOLE MA NON SO
DI DOVE VIENE E DOVE VA.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
dentro al mio cuore, vieni,
Spirito Santo, vieni. Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
forza di vita, Vieni,
Spirito Santo, vieni. Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
sulla tu chiesa, vieni,
Spirito Santo, vieni. (SULLA FAMIGLIA) (SUI NOSTRI FIGLI) (SUGLI AMMALATI) (SUI SOFFERENTI) (SUI SACERDOTI)
RECITA DEL SANTO ROSARIO. MISTERI GAUDIOSI MEDITATI CON SANTA FAUSTINA KOWALSKA
INTENZIONI DA ENUNCIARE PUBBLICAMENTE
UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER LE INTENZIONI PERSONALI
Il 5 agosto la Chiesa Cattolica festeggia la Dedicazione della Basilica Pontificia di Santa Maria Maggiore, a Roma, sul colle Esquilino, (vicino alla Stazione Termini e all’inizio di via Merulana).
La nascita della Basilica è frutto di un sogno fatto da Papa Liberio al quale comparve la Vergine Maria suggerendole un segno che di lì a breve il pontefice avrebbe avuto per realizzare la fabbrica a Lei dedicata. L’evento eccezionale accadde il 5 agosto del 358, quando una insolita e miracolosa nevicata ricoprì il Colle Esquilino, permettendo al pontefice di tracciare il perimetro della Chiesa.
La Basilica di Santa Maria Maggiore è una delle quattro Basiliche patriarcali di Roma, l’unica che abbia conservato le strutture paleocristiane.
Il 5 agosto di ogni anno viene rievocato, attraverso una solenne Celebrazione, il "Miracolo della Nevicata": di fronte agli occhi commossi dei partecipanti una cascata di petali bianchi discende dal soffitto ammantando l'ipogeo e creando quasi un'unione ideale tra l'assemblea e la Madre di Dio.
LITANIE LAURETANE
UOMO DI GALILEA (SG)
Uomo di Galilea, che passando vai, Uomo di Galilea che passando vai
Uomo di Galilea, che passando vai, Uomo di Galilea che passando vai
Ti prego di guardarmi, Ti prego di guardarmi, Ti prego di guardarmi, e guarito io sarò (2 volte)
Ti prego di toccarmi...
Ti prego di perdonarmi.
PAUSA DI MEDITAZIONE PERSONALE
Preghiera
O Dio, Padre di eterna misericordia, fa' che convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell'unico bene necessario e nelle opere di
carità fraterna siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna
con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen .
Papa: i miracoli ci sono ancora oggi. Ma bisogna 'lottare' con Dio
20 Maggio 2013 - 11:59
(ASCA) - Città del Vaticano, 20 mag - I miracoli ci sono ancora oggi ma necessitano di una ''preghiera forte'' che ''lotta con Dio'' per ottenerli, che non si esaurisca solo in una supplica ''per cortesia''. Lo ha detto oggi papa Francesco che nella sua omelia durante la messa a Santa Marta. Una celebrazione, riferisce la Radio Vaticana, a cui hanno partecipato alcuni dipendenti della stessa emittente radiofonica, accompagnati dal direttore padre Federico Lombardi. Commentando il Vangelo di oggi in cui Gesù guarisce un giovane dopo che i discepoli non c'erano riusciti, il papa ha spiegato che quando questi gli domandano perché non avevano potuto guarire il ragazzo, ''il Signore risponde che quella 'specie di demoni non si può scacciare in alcun modo se non con la preghiera'''. ''Tutti noi - ha poi sottolineato - abbiamo un pezzo di incredulità, dentro''. Davanti a questa e' necessaria ''una preghiera forte, e questa preghiera umile e forte fa che Gesù possa fare il miracolo. La preghiera per chiedere un miracolo, per chiedere un'azione straordinaria - ha proseguito papa Francesco - dev'essere una preghiera coinvolta, che ci coinvolga tutti''. Il pontefice ha, quindi, raccontato un altro episodio accaduto nella sua Argentina: una bimba di 7 anni si ammala e i medici le danno poche ore di vita. Il papà, un elettricista, ''uomo di fede'', e' ''diventato come pazzo - ha raccontato il papa - e in quella pazzia'' ha preso un autobus per andare al Santuario mariano di Lujàn, lontano 70 km. ''E' arrivato dopo le 9 di sera - e' proseguito il racconto del papa - quando era tutto chiuso. E lui ha incominciato a pregare la Madonna, con le mani sulla cancellata di ferro. E pregava, e pregava, e piangeva, e pregava ... e così, così è rimasto tutta la notte. Ma quest'uomo lottava: lottava con Dio, lottava proprio con Dio per arrivare alla guarigione della sua fanciulla. Poi, dopo le 6 del mattino, e' andato al terminal, ha preso il bus ed e' arrivato a casa, all'ospedale alle 9, più o meno. E ha trovato la moglie piangente. E ha pensato al peggio. ''Ma cosa succede? Non capisco, non capisco! Cosa e' successo?'. ''Mah, sono venuti i dottori e mi hanno detto che la febbre se n'è andata, che respira bene, che non c'e' niente! La lasceranno due giorni in più, ma non capiscono che cosa è successo!'. Questo succede ancora, i miracoli ci sono!'', è stata la conclusione di papa Francesco. Ma per ottenere questi miracoli, è il pensiero del papa, è necessaria una preghiera che sgorghi veramente dal cuore. ''Una preghiera coraggiosa, che lotta per arrivare a quel miracolo; non quelle preghiere per cortesia: 'Ah, io pregherò per te, dico un Pater Noster, un'Ave Maria e mi dimentico. No. - ha insistito papa Francesco - una preghiera coraggiosa, come quella di Abramo che lottava con il Signore per salvare la città, come quella di Mosé che aveva le mani in alto e si stancava, pregando il Signore; come quella di tante persone, di tanta gente che ha fede e con la fede prega, prega''. Una preghiera accompagnata dal credere, ha concluso il papa, ancor più necessaria oggi di fronte a ''tanta gente che soffre nelle guerre, a tutti i rifugiati, a tutti questi drammi che ci sono adesso''. (da ASCA, agenzia di stampa)
STORIA DI UNA DEVOZIONE MARIANA
Nelle sconfinate distese della Pampa, cuore dell'Argentina, la Madonna scelse di fermarsi a Luján, divenendo così per sempre la Celeste Patrona del popolo sudamericano.
Verso il 1630 giunse nel porto di Buenos Aires una caravella. La guidava un marinaio che portava con sé dal Brasile due statuette di terracotta: una, raffigurante "Nostra Signora della Consolazione", l’altra che rappresentava l’"Immacolata Concezione". Le statuette erano destinate a un portoghese che abitava a Sumampa.
Dopo tre giorni di viaggio, la carovana diretta verso il Tucumán giunge al rio Luján, dove passò la notte. All’alba i carrettieri si dispongono per riprendere il cammino, ma i buoi, per quanti sforzi facciano, non riescono a muovere i carri neppure di un centimetro.
Allora, tirano giù le casse, e i carri si muovono senza fatica. Ripetono più volte questa operazione e si accorgono che soltanto alla presenza di una cassa il carro non ne vuole sapere di ripartire. Aprono la cassa per vederne il contenuto: vi appare la piccola statua di 58 cm raffigurante l’Immacolata Concezione. Maria è rivestita di una tunica rossa e di un manto azzurro seminato di stelle, le mani sono giunte dinanzi al petto e i piedi poggiano sopra delle nuvole, tra le quali spuntano la luna e quattro testoline di Angeli.
Il disegno di Dio ormai è chiaro! La statua perciò rimane in quel luogo, nell’immensità silenziosa della Pampa sudamericana, dove viene costruito il primo Santuario dedicato alla Madonna di Luján, al quale accorrono ogni anno milioni di pellegrini da ogni parte dell’Argentina e dell’America Latina.
Papa Francesco celebra la santa Messa alla La statua della Madonna di Lujàn
Domus Santa Marta a Roma in Argentina
LA DEVOZIONE DEI PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE.
Perché 5 sabati? Questa domanda, fatta da molti, fu fatta anche da suor Lucia a Nostro Signore, che le rispose in questo modo: “Figlia mia, il motivo è semplice: sono cinque i tipi di offese e bestemmie proferite contro il Cuore Immacolato di Maria:
Dell'aurora tu sorgi più bella
Dall'aurora Tu sorgi più bella,
coi tuoi raggi fai lieta la terra,
e fra gli astri che il cielo rinserra,
non v'è stella più bella di Te. RIT. Bella tu sei qual sole,
bianca più della luna;
e le stelle più belle
non son belle al par di Te. (bis)
T'incoronano dodici stelle,
ai tuoi piedi hai l'ali del vento,
e la luna si curva d'argento;
il tuo manto ha il colore del ciel. RIT.
Gli occhi tuoi son più belli del mare,
la tua fronte ha il colore del giglio,
le tue gote baciate dal Figlio
son due rose e le labbra son fior. RIT.
La Madonna di Fatima
PARROCCHIA DELL’ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
29 luglio 2013 ore 20 30
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
IL MESE DI LUGLIO È DEDICATO DALLA CHIESA AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ, per questo motivo dedichiamo questo incontro di preghiera, ai numerosi miracoli eucaristici certificati dalla Chiesa nei secoli. Questa è l’ultima puntata e riguarda anche i miracoli eucaristici straordinari che si sono svolti a Buenos Aires, Argentina, negli anni in cui Papa Francesco era Vescovo in quella città.
30 Luglio: san Leopoldo Mandic, cappuccino; 31 Luglio, sant’Ignazio di Loyola fondatore dei Gesuiti; 1 Agosto, sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore dei Redentoristi; 2 agosto, ricorrenza del Perdon d’Assisi: indulgenza plenaria per sé o per i defunti.
VIENI SPIRITO SANTO VIENI
Vieni, Spirito Santo, vieni,
soffio di vita, vieni,
Spirito Santo, vieni.
IN TE RINASCERÒ DALL'ALTO,
NELLE TUE MANI COME IL VENTO
CHE SOFFIA DOVE VUOLE MA NON SODI DOVE VIENE E DOVE VA.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
dentro al mio cuore, vieni,
Spirito Santo, vieni. Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
forza di vita, Vieni,
Spirito Santo, vieni. Rit.
Vieni, Spirito Santo, vieni,
sulla tu chiesa, vieni,
Spirito Santo, vieni. (SULLA FAMIGLIA) (SUI NOSTRI FIGLI) (SUGLI AMMALATI) (SUI SOFFERENTI) (SUI SACERDOTI)
INTENZIONI DA ENUNCIARE PUBBLICAMENTE
UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER LE INTENZIONI PERSONALI
CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
PREGHIERA DI GUARIGIONE (da recitare in particolare dopo la Comunione eucaristica)
“Gesù, il Tuo sangue puro e sano circoli nel mio organismo malato, e il Tuo corpo puro e sano trasformi il mio corpo malato e pulsi in me una vita sana e forte, se è la Tua santa volontà” (dal Diario di Santa Faustina Kowalska, pag. 376)
CANTO
SANGUE DI GESÙ EFFUSO IN NOI (4 VOLTE)
SANGUE DI GESÙ DONATO A NOI
SANGUE DI GESÙ PERDONACI
SANGUE DI GESÙ LIBERACI
SANGUE DI GESÙ PURIFICACI
SANGUE DI GESÙ RINNOVACI
SANGUE DI GESÙ GUARISCICI
“IL SANGUE DI CRISTO E’ LA CHIAVE DEL PARADISO.” (S. Tommaso d’Aquíno )
La reliquia di questo Miracolo Eucaristico si conserva ad Andechs, in Germania, presso il monastero benedettino. Si verificò a Roma nel 595 durante una celebrazione eucaristica presieduta dal Papa San Gregorio Magno. Al momento di ricevere la Santa Comunione, una nobildonna romana cominciò a ridere perché assalita dai dubbi circa la verità della reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati. Il Papa allora, turbato dalla sua incredulità, decise di non comunicarla e subito le specie del pane si mutarono in carne e in sangue.
Ancora oggi è possibile vedere l'impronta miracolosa lasciata dall'Ostia caduta sul gradino dell'altare della Cappella Caetani, nella Chiesa di Santa Pudenziana a Roma. L'impronta sul gradino vi restò impressa in seguito alla caduta dell'Ostia dalle mani di un sacerdote che proprio mentre stava celebrando la Messa fu colto dal dubbio sulla reale presenza di Gesù nel Sacramento dell'Eucaristia.
Ad Alatri si conserva ancora oggi presso la Cattedrale di S. Paolo Apostolo, la Reliquia del Miracolo Eucaristico avvenuto nel 1228 che consiste in un frammento di Particola convertita in carne. Una giovane donna, per riconquistare l'amore del suo fidanzato, si rivolge ad una fattucchiera che le ordina di rubare un'Ostia consacrata per farne un filtro d'amore. Durante una Messa la ragazza riesce a prelevare un'Ostia che nasconde in un panno, ma arrivata a casa si accorge che l'Ostia si è trasformata in carne sanguinante. Di questo Prodigio ne parlano numerosi documenti, tra cui la Bolla di Gregorio IX.
Nella Pasqua del 1570, nella chiesa di Sant'Erasmo a Veroli, durante l'esposizione del SS. Sacramento (che a quei tempi veniva inserito in una teca cilindrica posta dentro un grande calice ministeriale, coperto con la patena) per le Quaranta ore di pubblica adorazione, Gesù Bambino apparve nell'Ostia esposta e operò numerose grazie. Oggi il calice dove fu esposto il SS. Sacramento è custodito nella chiesa di Sant'Erasmo e viene utilizzato per la celebrazione della Santa Messa, una volta l'anno, il martedì dopo Pasqua.
Una donna di religione non cristiana (ebrea), incredula circa la verità del Dogma Cattolico della presenza reale di Gesù nell'Eucaristia, aiutata da una sua amica cristiana, durante la celebrazione di una Santa Messa, riuscì a rubare un'Ostia consacrata. La donna, quasi sfidando Dio, pose poi la Particola consacrata dentro una padella di olio sopra il fuoco. Improvvisamente dall'Ostia stillò una grande quantità di sangue che si riversò sul pavimento fino a fuoriuscire dall'uscio della porta di casa.
II 29 agosto del 1774, la Curia arcivescovile si espresse favorevolmente riguardo al miracoloso ritrovamento e all'inspiegabile preservazione delle Ostie trafugate dalla chiesa di S. Pietro a Patierno il 24 febbraio del 1772. Nel 1971 è stato indetto l'Anno Eucaristico diocesano per dare modo alla comunità diocesana di prendere coscienza del Miracolo Eucaristico. Purtroppo nel 1978, alcuni ignoti ladri sono riusciti a rubare anche il Reliquiario con le miracolose Particole del 1772.
La «Festa di Castello», puntualmente rivissuta sin dal 1657, ricorda la liberazione dal contagio della peste, della Città di Cava avvenuta il 25 maggio 1656, giorno dell'Ascensione. Il «male» finì dopo la pia processione e benedizione con il Corpus Domini, svolta dal Casale della SS. Annunziata al terrazzo superiore di Monte Castello.
Nell'Aprile del 1604, si verificò a Mogoro un Miracolo Eucaristico, descritto dallo storico Pietro M. Cossu. Durante la Santa Messa, due uomini in peccato mortale, fecero cadere a terra due Ostie, che lasciarono impresse nel pavimento le impronte. Per questo prodigioso avvenimento e in riparazione per quell'atto sacrilego, ogni anno, la domenica successiva a quella di Pasqua, a Mogoro si svolge una solenne processione eucaristica.
Nel 1732, per oltre tre mesi consecutivi, presso il monastero del Santissimo Redentore di Scala, durante l'esposizione del Santissimo Sacramento, apparvero i segni della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo nell'Ostia consacrata. Tutto ciò si verificò in presenza di numerosi testimoni tra cui il grande Dottore della Chiesa, Sant'Alfonso Maria de Liguori.
Nel 1969, a San Mauro la Bruca ignoti ladri,penetrati di nascosto nella chiesa parrocchiale, si impossessarono di alcuni oggetti sacri, tra cui la pisside contenente delle Particole consacrate. Le Ostie furono ritrovate la mattina seguente e ancora oggi si mantengono intatte.
UNA CLAMOROSA E SCONOSCIUTA SERIE DI
IL VESCOVO BERGOGLIO DURANTE LA CONSACRAZIONE
C’è un “segno” miracoloso rimasto finora sconosciuto che ha toccato la storia personale del cardinale Bergoglio.
E’ accaduto – prima e durante gli anni del suo episcopato – nella chiesa parrocchiale di Santa Maria che si trova al centro di Buenos Aires, fra i quartieri Almagro e Caballito e – per decisione del parroco e dei suoi fedeli – non si voluto è fare del clamore mediatico. Tuttavia adesso la “notizia” si sta diffondendo. A rompere il silenzio con una prima rivelazione è stato, poco tempo fa, un religioso, Fr. M. Piotrowski SChr, sul sito “Love one another”. Riassumo ciò che ha scritto.
Era il 18 agosto 1996, alle ore 19. Alla fine della messa padre Alejandro Pezet vide arrivare un fedele che aveva trovato un’ostia (evidentemente profanata) in un angolo della chiesa. Il sacerdote si comportò secondo la prassi, mise la particola in un contenitore di acqua e ripose tutto nel tabernacolo. Tuttavia pochi giorni dopo, il 26 agosto, dovette constatare, stupefatto, che la particola anziché dissolversi si era trasformata in una frammento di carne sanguinosa.
Così il parroco – secondo la cronaca di Piotrowski – avrebbe informato Bergoglio che era vescovo ausiliare del cardinale Antonio Quarracino, ordinario di Buenos Aires. Ricevendo da lui il mandato di fotografare ciò che era accaduto e conservare tutto nel tabernacolo. Qualche tempo dopo il prelato – diventato intanto arcivescovo di Buenos Aires – vedendo che non vi era traccia di decomposizione decise di far analizzare quella misteriosa particola.
Il 5 ottobre 1999 si procede. Sono presenti emissari del vescovo e il dottor Castanon che prelevò un campione del frammento di carne e lo inviò a un laboratorio americano ignaro della sua origine. Lì il dottor Frederic Zugiba, cardiologo e medico legale, rilevò che si trattava di tessuto umano. Secondo quanto scrive Piotrowski, egli fece questa sconvolgente analisi:
“Il materiale analizzato è un frammento del muscolo cardiaco tratto dalla parete del ventricolo sinistro in prossimità delle valvole. Questo muscolo è responsabile della contrazione del cuore. Va ricordato che il ventricolo cardiaco sinistro pompa sangue a tutte le parti del corpo. Il muscolo cardiaco in esame è in una condizione infiammatoria e contiene un gran numero di globuli bianchi. Ciò indica che il cuore era vivo al momento del prelievo… dal momento che i globuli bianchi, al di fuori di un organismo vivente, muoiono… Per di più, questi globuli bianchi sono penetrati nel tessuto, ciò indica che il cuore aveva subito un grave stress, come se il proprietario fosse stato picchiato duramente sul petto”.
Testimoni di queste analisi furono due australiani, il giornalista Mike Willesee e l’avvocato Ron Tesoriero , i quali chiesero quanto potevano vivere i globuli bianchi se fossero appartenuti a un frammento di carne umana tenuto in acqua. La risposta fu: “pochi minuti”. Quanto il dottor Zugiba seppe dai due che quel materiale era stato tenuto per un mese in acqua e per tre anni in acqua distillata, restò esterrefatto. Ancor più sconvolto però quando scoprì, dal dottor Castanon, che quel frammento di cuore umano “vivente” era in origine un’Ostia, ossia un pezzetto di pane consacrato. Si chiesero con sgomento com’era possibile che un frammento di pane diventasse un pezzetto di cuore umano e ancor più come, un tale reperto, prelevato nel 1996, evidentemente da un uomo morto, fosse ancora vivo tre anni dopo?
L’articolo di Piotrowski prosegue riferendo il clamore che questa notizia ha fatto in Australia, dove è stata diffusa e spiegata dalle persone citate. Questo articolo nei giorni scorsi ha cominciato a circolare in rete, tradotto, fra i siti cattolici, e a fare molta impressione. Così ho fatto delle verifiche sul posto, a Buenos Aires, e ho scoperto che la storia è ancora più clamorosa (però con alcuni importanti dettagli diversi). In realtà i “segni” sono ben più di uno e cominciano nel maggio 1992, lo stesso mese ed anno in cui Bergoglio fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires.
Il 1° maggio di quell’anno, un venerdì, due pezzi di Ostia furono trovati sul corporale del tabernacolo. Su indicazione del parroco furono messi in un recipiente d’acqua posto poi nel tabernacolo. Però passavano i giorni e le particole non si scioglievano. Venerdì 8 maggio si notò che i due frammenti avevano assunto un colore rosso sangue. Domenica 10 maggio – alle messe serali – furono notate delle gocce di sangue sulle patene, il piattino su cui si pone l’ostia.
Domenica 24 luglio 1994 mentre il ministro dell’Eucarestia prendeva il calice contenuto nel Tabernacolo si accorse che una goccia di sangue scorreva sulla parete interna dello stesso Tabernacolo. Dopo questi segni si arriva ai fatti dell’agosto 1996 di cui abbiamo parlato. Ma – a quanto risulta – iniziano non il 18, ma il 15, festa dell’Assunzione di Maria al cielo. Quando poi ci si accorse della inaudita metamorfosi di quella particola, fu informato direttamente l’arcivescovo Quarracino. Fu lui che raccomandò la massima discrezione, dette le indicazioni sulla conservazione dei frammenti e ordinò che si stilasse un resoconto dei fatti fotografando tutto e facendo studi approfonditi. Tutto fu poi spedito a Roma.
Quali studi vennero compiuti?
Nel 1992 il sangue fu fatto analizzare da un medico del posto che era una parrocchiana e da altri ematologi. Tutti rilevarono che si trattava di sangue umano.
Nel 1999 – stando a quanto risulta a me – l’arcivescovo Bergoglio (che cominciò a occuparsi del caso solo dal giugno 1997, una volta diventato coadiutore dell’arcidiocesi) autorizzò analisi approfondite negli Stati Uniti di entrambi i “casi”, quello del 1992 e quello del 1996. E tutto si svolse nel 2000.
Le analisi si svolsero in California con le procedure usate per le indagini dell’Fbi. Un dettaglio ulteriore riguarda il campione del 1992 che conteneva anche frammenti di pelle umana. Quindi c’è stata l’analisi del laboratorio di New York col risultato impressionante che sappiamo sul campione del 1996. E’ evidente che ogni miracolo eucaristico (e ne sono avvenuti diversi, nel corso dei secoli) è per i cattolici il segno del grande miracolo che avviene ogni giorno, in tutte le chiese: la trasformazione del pane e del vino in Corpo e Sangue di Cristo. Adesso qualche voce tradizionalista già accusa (sulla base di informazioni imprecise) il vescovo Bergoglio di aver tenuto un troppo “basso profilo” su questo caso invece di sbandierare il miracolo.
Ma è evidente invece che egli ha mostrato già in questa vicenda le sue preziose qualità di pastore. Anzitutto è stato l’arcivescovo Quarracino a gestire il caso nei primi anni e a raccomandare discrezione e prudenza. Quindi Bergoglio ha osservato i criteri dettati dall’ex S. Uffizio nel documento “Discernimento nelle apparizioni e rivelazioni” del 1978. Ha poi disposto tutte le analisi scientifiche per comprendere cosa è accaduto e – ascoltando la volontà della parrocchia dove si sono svolti i fatti di vivere senza clamori spettacolari quegli eventi misteriosi – ha aiutato la comunità a comprenderli secondo la fede della Chiesa, alimentando la devozione eucaristica.
Lui stesso andava diverse volte ogni anno a fare lì l’adorazione eucaristica. Che pian piano è diventata adorazione permanente e ora sta coinvolgendo un numero sempre crescente di parrocchie (si parla anche di fatti miracolosi che sono avvenuti). L’ “impronta” è il segno di Qualcuno che è passato. E il desiderio del cardinale Bergoglio era che quanti andavano ad adorare il Signore lì presente si accorgessero che Egli si avvicina a ciascuno, passa dentro la vita di ciascuno e lascia in tutti la sua impronta. Quindi il cardinale esortava a non trasformare in un rito quell’adorazione, ma a commuoversi, a stupirsi di Gesù e a chiedergli che lasciasse la sua impronta indelebile nel proprio cuore.
Antonio Socci Da “Libero”, 27 giugno 2013 Vedi Facebook: “Antonio Socci pagina ufficiale”
HO VOLUTO RIPORTARE QUESTO ARTICOLO DI ANTONIO SOCCI PER FAR CONOSCERE AGLI AMICI DELLA RETE CHE I MIRACOLI EUCARISTICI NON SONO UN RETAGGIO DEL PASSATO DA GUARDARE CON ARIA DI SUFFICIENZA, QUASI A DIRE, APPUNTO, CHE SONO "COSE" DEL PASSATO E CHE PER NOI "MODERNI", TUTTI INTRISI DI SCIENTISMO E AUTOSUFFICIENZA, QUESTI FENOMENI NON POSSONO ESISTERE.
PURTROPPO, PER QUESTI ULTIMI, LA CULTURA POSTMODERNA NELLA QUALE VIVIAMO, E CHE DA OLTRE DUE SECOLI TENTA IN MOLTI MODI DI CANCELLARE DIO DALL'ESPERIENZA DELL'UMANITA', NON CE LA FARA' IN QUESTA IMPRESA. I RISULTATI DI QUESTI SFORZI SONO A DIMOSTRARE CHE L'UMANITA' SENZA DIO SI RIVOLGE A MAGHI, CARTOMANTI, CIARLATANI, FONDATORI DI NUOVE RELIGIONI E DI SETTE CHE FANNO DI SATANA IL LORO MAESTRO.
GESU' LASCIA LIBERO L'UOMO DI SCEGLIERE TRA LUI E SATANA, TRA IL BENE E IL MALE. NELLE NUOVE RELIGIONI E NELLE NUOVE SETTE ANTICATTOLICHE, UNA VOLTA ENTRATI NON SE NE ESCE PIU', BASTA LEGGERE LA CRONACA DEI MEDIA.
PAUSA DI MEDITAZIONE PERSONALE
O Dio, Padre di eterna misericordia, fa' che convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell'unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen .
O MARIA SANTISSIMA
O Maria santissima, dolce madre di Gesù
Stendi il tuo manto sopra la terra
Rendi sicuro il cammino quaggiù. Ave ave Maria, ave ave Maria.
O Maria santissima, sei l’eletta del Signor
Salva i tuoi figli portali al cielo
Sorreggi tu la speranza nel cuor. Ave ave Maria, ave ave Maria.
O Maria amabile, doni al mondo il Salvator
Tutti i credenti accolgano Cristo
E regni sempre tra i figli l’amor. Ave ave Maria, ave ave Maria.
BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO
Il Signore ci benedica e ci protegga, Faccia risplendere il suo volto su di noi e ci doni la sua misericordia. Rivolga su di noi il suo sguardo affettuoso e ci doni la sua Pace.
La recente consacrazione del Vaticano all’Arcangelo Michele, fatta insieme dai due papi, Benedetto XVI e Francesco, nei giardini vaticani, ha suscitato molta curiosità intorno a questa famosa figura angelica. Molti si sono chiesti quale significato si potesse dare a questa innovatrice devozione. Ebbene, papa Benedetto XVI quando decise di procedere in questa iniziativa aveva ben chiaro il ruolo che l’Arcangelo Michele, a partire dall’Antico Testamento, aveva sempre avuto nella difesa dei credenti dalle insidie di Satana. In questi ultimi anni stiamo osservando con evidenza come Satana stia aggredendo la Chiesa cattolica dall’interno delle sue strutture. Gli scandali che arrivano ai media ne sono un esempio. Ecco, quindi, la necessità di ricorrere alla protezione di questa figura angelica, preposta da Dio creatore a salvaguardia dell’umanità credente contro le potenze del male, rappresentate dal principe di questo mondo: Satana e i suoi demoni.
PARROCCHIA DELL’ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
22 Luglio 2013 ore 20 30
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
IL MESE DI LUGLIO È DEDICATO DALLA CHIESA AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ, per questo motivo dedichiamo questo e i prossimi incontri di preghiera, ai numerosi miracoli eucaristici certificati dalla Chiesa nei secoli. L’ultima puntata riguarderà i miracoli eucaristici straordinari che si sono svolti a Buenos Aires, Argentina, negli anni in cui Papa Francesco era Vescovo in quella città
22 Luglio, santa Maria Maddalena 23 Luglio, santa Brigida patrona d’Europa 25 Luglio, san Giacomo apostolo 26 Luglio, santi Gioacchino e Anna
SPIRITO SANTO SOFFIO DI VITA
Spirito Santo soffio di vita, Spirito Santo soffio di fuoco,
Spirito Santo consolator, scendi su di noi.
Vieni o Spirito tra noi, abita nei cuor
Vieni o Spirito d’amor, noi ti attendiam. RIT:
Spirito di santità, Spirito di verità,
Spirito di carità, scendi su di noi. RIT.
Crea un cuore nuovo in noi che possiam bruciare per te,
il Tuo Spirito d’amor scenda su di noi. RIT.
INTENZIONI DI PREGHIERA DA ENUNCIARE PUBBLICAMENTE
UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER LE INTENZIONI PERSONALI
CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
PREGHIERA DI GUARIGIONE (da recitare in particolare dopo la Comunione eucaristica)
“Gesù, il Tuo sangue puro e sano circoli nel mio organismo malato, e il Tuo corpo puro e sano trasformi il mio corpo malato e pulsi in me una vita sana e forte, se è la Tua santa volontà” (dal Diario di Santa Faustina Kowalska, pag. 376)
SANGUE DI GESÙ EFFUSO IN NOI (4 VOLTE)
SANGUE DI GESÙ DONATO A NOI
SANGUE DI GESÙ PERDONACI
SANGUE DI GESÙ LIBERACI
SANGUE DI GESÙ PURIFICACI
SANGUE DI GESÙ RINNOVACI
SANGUE DI GESÙ GUARISCICI
“IL SANGUE DI CRISTO E’ LA CHIAVE DEL PARADISO.” (S. Tommaso d’Aquíno )
Nel 1412, l'allora priore della Basilica di Santa Maria di Bagno di Romagna, Padre Lazzaro da Verona, mentre celebrava la Santa Messa, fu assalito da forti dubbi circa la reale presenza di Gesù nel SS. Sacramento. Aveva da poco pronunciato le parole della consacrazione sul vino che questo si trasformò in vivo sangue e cominciò a ribollire fuoriuscendo dal calice e riversandosi sul corporale. Padre Lazzaro, profondamente commosso e pentito, confessò ai fedeli presenti alla celebrazione la sua incredulità e lo strepitoso Miracolo che il Signore aveva operato sotto il suo sguardo.
Nel 1472, durante la guerra scoppiata tra Volterra e Firenze, un soldato fiorentino, entrato nella Cattedrale di Volterra, riuscì ad impossessarsi della preziosa pisside di avorio contenente numerose Ostie consacrate. Appena uscito dalla chiesa, preso da un accesso d'ira nei confronti di Gesù sacramentato, gettò la pisside con il suo prezioso contenuto contro una parete della chiesa. Da questa fuoriuscirono tutte le Particole che illuminate da una luce misteriosa, si innalzarono miracolosamente nel vuoto e vi rimasero parecchio tempo sospese. Numerosi furono i testimoni che assistettero all'evento.
Nella chiesa del monastero di Rosano si venera la statua del S. Cuore, che sanguinò e lacrimò in diverse occasioni. La statua, che è di altezza naturale, fu donata nel 1948 da una pia persona come adempimento di un voto fatto durante il secondo conflitto mondiale. Il volto di Cristo possiede un'espressione intensa di virile dolcezza che invita alla preghiera e al raccoglimento. Il Cuore spicca al centro del petto, circondato da una corona di spine.
Nel 1560, a Morrovalle un grosso incendio distrusse tutta la chiesa dei Francescani, tranne l'Ostia magna contenuta in una pisside (anch'essa completamente bruciata a eccezione del coperchio). Nel 1960 è stato celebrato solennemente il quarto centenario del Miracolo Eucaristico di Morrovalle e il Consiglio Comunale, all'unanimità, deliberò di apporre sulla facciata della porta principale di Morrovalle l'iscrizione «Civitas Eucaristica».
Nella Basilica di San Francesco a Siena, si conservano intatte da 283 anni, 223 Ostie. L'Arcivescovo Tiberio Borghese fece chiudere per dieci anni in una scatola di latta sigillata alcune ostie non consacrate. La commissione scientifica preposta quando riaprì la scatola vi trovò solo vermi e frammenti putrefatti. Il fatto è contro ogni legge fisica e biologica, lo stesso scienziato Enrico Medi così si espresse al riguardo: «Questo intervento diretto di Dio, è il Miracolo [...], compiuto e mantenuto tale miracolosamente per secoli, a testimoniare la realtà permanente di Cristo nel Sacramento Eucaristico».
Il 25 aprile del 1356, a Macerata, un sacerdote di cui non si conosce il nome, stava celebrando la Messa nella cappellina della chiesa di Santa Caterina, di proprietà delle monache benedettine. Durante la frazione del pane, prima della Comunione, il prete cominciò a dubitare circa la reale presenza di Gesù nell'Ostia consacrata. Fu proprio nel momento in cui spezzava l'Ostia che, con suo grande spavento, vide sgorgare da questa un abbondante fiotto di sangue che macchiò parte del lino e del calice posti sull'altare.
Nella Leggenda di Santa Chiara Vergine si raccontano vari miracoli operati da Santa Chiara. Si narrano episodi di moltiplicazione di pane, di bottiglie di olio comparse quando in convento era del tutto assente. Ma il più famoso tra i miracoli da lei operati è quello accaduto nel 1240, un venerdì di settembre, in cui Chiara di fronte ad un assalto di soldati saraceni penetrati con la forza anche nel chiostro del suo convento di S. Damiano, riesce a metterli in fuga andando loro incontro mostrando l'Ostia Santa.
Ad Offida, presso la chiesa di Sant'Agostino si conservano le Reliquie del Miracolo Eucaristico avvenuto nel 1273 in cui l'Ostia si convertì in carne sanguinante. Numerosi sono i documenti che descrivono il Prodigio tra cui una copia autentica di una pergamena del sec. XIII, scritta dal notaio Giovanni Battista Doria nel 1788. Vi sono inoltre numerose bolle di Papi a cominciare da quella di Bonifacio VIII (1295), a quella di Sisto V (1585), interventi di Congregazioni romane, decreti vescovili, statuti comunali, doni votivi, lapidi, affreschi e testimo- nianze di insigni storici tra cui ricordiamo l'Antinori e il Fella.
Un sacerdote di Praga, che si trovava in viaggio in Italia, stava celebrando la Messa nella Basilica di Bolsena un giorno dell’estate del 1263, quando al momento della consacrazione avvenne un Prodigio: l'Ostia si trasformò in carne. Questo Miracolo sostenne la fede del sacerdote dubbioso circa la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia. Le Sacre Specie furono subito ispezionate da Papa Urbano IV e da San Tommaso d'Aquino. Il Pontefice decise di estendere a tutta la Chiesa la festa del Corpus Domini «affinché questo eccelso e venerabile Sacramento fosse per tutti memoriale dello straordinario amore di Dio per noi».
Nel 1330, a Cascia un contadino gravemente ammalato fece chiamare il prete per ricevere la Comunione. Il sacerdote, un po' per incuria e un po' per apatia, invece di prendere con sé il ciborio per riporre la Particola da portare a casa del malato, prelevò da questo un'Ostia che infilò irriverentemente nel libro delle preghiere. Una volta giunto dal contadino, il sacerdote aprì il libro e con spavento vide che l'Ostia si era trasformata in un grumo di sangue che aveva macchiato anche le pagine del libro.
Un'iscrizione marmorea del XVII secolo, descrive questo Miracolo Eucaristico avvenuto a Lanciano nel 750, presso la chiesa di San Francesco. «Un monaco sacerdote dubitò se nell'Ostia consacrata ci fosse veramente il Corpo di Nostro Signore. Celebrò Messa e, dette le parole della consacrazione, vide divenire Carne l'Ostia e Sangue il Vino. Fu mostrata ogni cosa agli astanti. La Carne è ancora intera e il Sangue diviso in cinque parti disuguali che tanto pesano tutte unite quanto ciascuna separata».
PAUSA DI MEDITAZIONE PERSONALE
Preghiera
O Dio, Padre di eterna misericordia, fa' che convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell'unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen .
Il Santo Arcangelo Michele - Di Anna Katharina Emmerick
PER DARE SOSTANZA A QUESTA DEVOZIONE RIPORTIAMO UN BRANO DEL DIARIO DELLA BEATA CATERINA EMMERICK, MISTICA TEDESCA.
Il 29 settembre 1820 Anna Katharina Emmerich così raccontava: “Ebbi molte visioni meravigliose sulle apparizioni e celebrazioni del Santo Arcangelo Michele. Mi trovai in molti posti del mondo e vidi una sua chiesa in Francia, su uno scoglio del mare (monte St. Michel), divenne Patrono della Francia. Vidi anche il miracolo della Chiesa di Michele sulle montagne del Gargano, durante una grande celebrazione: giungevano molti pellegrini stranieri con il bastone ornato e l’Angelo serviva sull’altare con gli altri. Fui poi con lui a Roma dove una chiesa era stata eretta al suo culto, credo da papa Bonifacio, in seguito all’apparizione della Madre di Dio.
Seguii l’Angelo dappertutto; si librava sopra di me, grande e maestoso, ed aveva una spada. Risalimmo e l’Arcangelo Michele volava sopra di me, mentre il cielo diveniva sempre più chiaro di un blu tenue. Il sole e gli altri astri mi apparivano adesso come dei volti umani. Mi guidò per tutta la terra e attraverso tutti i mondi celesti. Vidi innumerevoli giardini e la frutta con le sue caratteristiche. Spero che questi segreti mi restino ancora aperti in modo che possa trarne medicinali per guarire i devoti e la povera gente. Vidi cori di Santi e spesso, sparpagliati dappertutto, Santi con i simboli dei loro ordini religiosi e le loro caratteristiche individuali. Librando nell’aria giungemmo più in alto, in un mondo maestoso e indescrivibilmente meraviglioso che aveva le sembianze di una cupola gigantesca: la base era come un piano blu circondato da un anello di luce sul quale ce n’erano ancora altri nove. Su ognuno di questi si erigeva un trono e differenti cori di Angeli. Da ogni trono si innalzavano archi pieni di colori, frutta, pietre preziose e tutti gli infiniti doni di Dio. Questi archi tendevano verso l’alto e si intrecciavano tra di loro formando così una cupola sulla quale, in cima a tutto, c’erano tre altri scanni, oppure troni di Angeli. Al centro si trovava quello dell’Arcangelo Michele. Quest’ultimo si librava nell’aria, e depose il tabernacolo della Chiesa sulla cupola.
I tre Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, si libravano intorno a tre dei nove archi. Nove cori angelici stavano sotto di loro. Quattro grandi Angeli alati e splendenti si muovevano in circolo intorno ai tre Arcangeli: Raphiel, Etophiel, Emmanuel e Salatiel. Essi sono gli Elohim, i curatori e gli elargitori delle abbondanti grazie di Dio che distribuiscono nella Chiesa nelle quattro direzioni di tutto il mondo ricevendo direttamente, queste Grazie di Dio, dai tre Arcangeli. I più spirituali, tra i tre Arcangeli, apparivano Raffaele e Gabriele, perché vestiti interamente di bianco, mentre Michele aveva un elmo con una cresta sul capo. La parte superiore del corpo era avvolta da un’armatura e cinta da legacci, la sua veste scendeva fino alle ginocchia come un grembiule increspato. In una mano aveva una lunga bacchetta con una croce e, sotto, una bandierina con l’effige di un agnello, nell’altra mano portava invece una spada fiammeggiante. Ai suoi piedi c’erano anche legacci. Più in alto, sopra questa cupola, potei vedere la Santissima Trinità rappresentata da tre figure: il Padre, come un vecchio supremo sacerdote, il quale porgeva al Figlio, alla sua destra, la sfera del mondo; il Figlio aveva la croce nell’altra mano. Alla sinistra del Padre c’era una figura alata splendente di luce. Intorno a loro sedevano, in circolo, 24 anziani su scranni. I Cherubini e i Serafini stavano con molti altri intorno al trono di Dio in permanenti canti di lode. Al centro, elevata un po’ più sopra Michele, si trovava Maria circondata da innumerevoli anime luminose di Angeli e Vergini. La grazia di Gesù passava, attraverso Maria, ai tre Arcangeli. Ognuno dei tre Arcangeli irradiava tre doni divini su tre dei nove Cori degli Angeli, e questi, a loro volta, agivano di nuovo su tutta la natura e la storia. Quando il tabernacolo fu ben piazzato vidi come il medesimo, con l’aiuto della s. Vergine Maria e tutti i cieli, e con l’aiuto diligente degli Angeli si trasformava in una chiesa. Poi il tabernacolo crebbe ancora trasformandosi alla fine in una grande e splendente città piena di luci e colori, era la Gerusalemme celeste! La quale prese a scendere, attraverso un arco, lentamente e a tratti, sempre più in giù verso la terra. Non so come ciò potesse avvenire.
In un’altra immagine vidi una battaglia grandiosa svolgersi sulla terra: gli uomini sparavano dalle macchine piene di soldati, tutto il campo di battaglia era avvolto dal fumo. Grandi città si scorgevano da lontano. Poi giunse san Michele con un grande esercito di Angeli e separò i litiganti quando proprio tutto sembrava perduto. Un capo potente ebbe un incontro con san Michele e in conseguenza vidi trionfare la pace”.
Invocazione a San Michele Arcangelo
Gloriosissimo Principe delle celesti milizie, Arcangelo San Michele, difendici nella battaglia contro le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in aiuto di noi, che fummo creati da Dio e riscattati con il Sangue di Cristo Gesù, suo Figlio, dalla tirannia del demonio. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo Custode e Patrono e a Te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Prega dunque il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché esso non valga né a fare schiavi di sé gli uomini, né a recare danni alla Chiesa. Presenta all'Altissimo, con le tue, le nostre preghiere, perché discendano su di noi le sue divine misericordie. Incatena satana e ricaccialo negli abissi donde non possa più sedurre le anime. Amen.
MADONNA NERA
C'è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare,
una terra, un dolce volto con due segni di violenza.
Sguardo intenso e premuroso che ti chiede di affidare
la tua vita e il tuo mondo in mano a Lei.
Madonna, Madonna Nera,
è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera,
ch'io viva vicino a te.
Lei ti calma e rasserena, lei ti libera dal male,
perché sempre ha un cuore grande per ciascuno dei suoi figli.
Lei t'illumina il cammino se le offri un po' d'amore
se ogni giorno parlerai a lei così:
Madonna, Madonna Nera,
è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera,
ch'io viva vicino a te.
Questo mondo in subbuglio cosa all'uomo potrà offrire?
Solo il volto di una madre pace vera può donare.
Nel tuo sguardo noi cerchiamo quel sorriso del Signore
che ridesta un po' di bene in fondo al cuor.
Madonna, Madonna Nera,
è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera,
ch'io viva vicino a te.
BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO
Il Signore ci benedica e ci protegga,
Faccia risplendere il suo volto su di noi e ci doni la sua misericordia.
Rivolga su di noi il suo sguardo affettuoso e ci doni la sua Pace.
Papa Francesco e Papa Benedetto XVI consacrano il Vaticano all’Arcangelo Michele, inaugurandone la statua nei giardini vaticani.
Statua dell’Arcangelo Michele nei giardini vaticani
PARROCCHIA DELL’ANNUNCIAZIONE IN OLMO DI MARTELLAGO
15 Luglio 2013 ore 20 30
GRUPPO DI DEVOZIONE ALLA DIVINA MISERICORDIA.
LA CHIESA DA SECOLI INVITA I FEDELI ALLA DEVOZIONE AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ, DURANTE IL MESE DI LUGLIO, per questo motivo dedichiamo questo e i prossimi incontri di preghiera, ai numerosi miracoli eucaristici certificati dalla Chiesa nei secoli. L’ultima puntata riguarderà i miracoli eucaristici straordinari che si sono svolti a Buenos Aires, Argentina, negli anni in cui Papa Francesco era Vescovo in quella città
15 Luglio, san Bonaventura di Bagnoregio o.f.m., il biografo più importante di san Francesco di Assisi
16 Luglio, Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
SPIRITO SANTO SOFFIO DI VITA
Spirito Santo soffio di vita, Spirito Santo soffio di fuoco,
Spirito Santo consolator, scendi su di noi.
Vieni o Spirito tra noi, abita nei cuor
Vieni o Spirito d’amor, noi ti attendiam. RIT:
Spirito di santità, Spirito di verità,
Spirito di carità, scendi su di noi. RIT.
Crea un cuore nuovo in noi che possiam bruciare per te,
il Tuo Spirito d’amor scenda su di noi. RIT.
INTENZIONI DA ENUNCIARE PUBBLICAMENTE
UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER LE INTENZIONI PERSONALI
CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
PREGHIERA DI GUARIGIONE (da recitare in particolare dopo la Comunione eucaristica)
“Gesù, il Tuo sangue puro e sano circoli nel mio organismo malato, e il Tuo corpo puro e sano trasformi il mio corpo malato e pulsi in me una vita sana e forte, se è la Tua santa volontà” (dal Diario di Santa Faustina Kowalska, pag. 376)
CANTO: UOMO DI GALILEA
Uomo di Galilea, che passando vai, Uomo di Galilea che passando vai
Uomo di Galilea, che passando vai, Uomo di Galilea che passando vai
Ti prego di guardarmi, Ti prego di guardarmi, Ti prego di guardarmi, e guarito io sarò (2 volte)
Ti prego di toccarmi...
Ti prego di perdonarmi.
MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO:
http://www.totustuus.org/Miracoli.Eucaristici/Lanciano/Lanciano.htm
MIRACOLO EUCARISTICO di PARIGI - LES BILLETES (1290)
http://www.totustuus.org/Miracoli.Eucaristici/LesBilletes.htm
MIRACOLO EUCARISTICO DI BLANOT (1331)
http://www.totustuus.org/Miracoli.Eucaristici/Blanot.htm
IL CASTIGO DI UN PROFANATORE
http://www.totustuus.org/Miracoli.Eucaristici/Bui.Chu.htm
MIRACOLO DEL SS. SACRAMENTO AVVENUTO IN TORINO IL 6 GIUGNO 1453
http://www.totustuus.org/Miracoli.Eucaristici/Torino.htm
Tra i documenti più autorevoli che descrivono il Miracolo Eucaristico avvenuto a Gruaro nel 1294 vi è quella dello storico locale Antonio Nicoletti (1765). Una donna stava lavando sul lavatoio costruito lungo la roggia Versiola una delle tovaglie d'altare della chiesa di S. Giusto. Improvvisamente vide il lino della tovaglia tingersi di sangue. Osservando più attentamente, notò che il sangue usciva da una Particola consacrata rimasta tra le pieghe della tovaglia.
Nella Basilica del Corpus Domini a Torino, si trova una cancellata in ferro che racchiude il luogo dove si verificò il primo Miracolo Eucaristico avvenuto a Torino nel 1453. Un'iscrizione sul pavimento all'interno della cancellata descrive il Prodigio: «Qui cadde prostrato il giumento che trasportava il Corpo divino - qui la Sacra Ostia liberatasi dal sacco che l'imprigionava, si levò da se stessa in alto - qui clemente discese nelle mani supplici dei Torinesi - qui dunque il luogo fatto santo dal Prodigio - ricor- dandolo, pregando genuflesso ti sia in venerazione o ti incuta timore (6 giugno 1453)»
Durante l'invasione da parte delle truppe del Conte d'Harcourt, i soldati si introdussero nella chiesa di Santa Maria del Monte e uccisero numerosi civili. La vita dei Frati Cappuccini venne però risparmiata. Un soldato francese riuscí ad aprire il Tabernacolo contenente la pisside con dentro alcune Particole consacrate, e miracolosamente da questo fuoriuscí come una linea di fuoco che lo investí e gli brució il viso e gli abiti. La porticina del Tabernacolo, decorata con agata e lapislazzuli, presenta ancora le tracce della manomissione da parte del soldato.
In ambedue i Miracoli Eucaristici di Asti, dall'Ostia consacrata sprizzò vivo sangue. Numerosi sono i documenti che confermano i due Prodigi. Nel primo Miracolo il Vescovo di Asti, Mons. Scipione Roero, fece subito redigere un atto notarile, e il Papa Paolo III, con un Breve datato 6 novembre 1535, accordò l'indulgenza plenaria a chiunque avesse visitato la chiesa di San Secondo nel giorno dell'anniversario del Prodigio.
Il secondo Miracolo avvenne invece nell'antica cappella dell'Opera Pia Milliavacca ed è documentato da numerose testimonianze raccolte da un notaio, sottoscritte dal sacerdote celebrante e da eminenti personalità ecclesiastiche e laiche.
Nel 1631, una giovane contadina, poco prudentemente, appiccò il fuoco a della paglia secca e da questa divampò subito un incendio che per il forte vento invase tutto il borgo della cittadina di Dronero. Tutti i tentativi di domare il fuoco si rivelarono inutili. Solo dopo che il Padre Maurizío da Ceva impartí la benedizione con il SS. Sacramento, l'incendio cessò miracolosamente.
Questo Miracolo Eucaristico vede protagonista un parroco, Don Antonio Reinardi, che grazie alla sua grande pietà eucaristica, riuscí a salvare il villaggio di Canosio dalla piena del torrente Maira benedicendolo con il Santissimo Sacramento, durante l’ottava del Corpus Domini nel 1630. Numerose furono le conversioni tra coloro che assistettero al Prodigio e ancora oggi, ogni anno, i cittadini di Canosio celebrano una festa nell'ottava del Corpus Domini in onore del Prodigio.
Questo Miracolo Eucaristico è avvenuto a Ferrara, nella Basilica di Santa Maria in Vado, il giorno di Pasqua (28 marzo 1171). Padre Pietro da Verona, priore della Basilica, stava celebrando la Messa di Resurrezione e giunto alla frazione del pane consacrato, mentre spezzava l'Ostia, vide da questa sprizzare un fiotto di sangue che andò con le sue goccioline a macchiare la piccola volta sovrastante l'altare della celebrazione. La volticina macchiata di sangue fu racchiusa in seguito in un tempietto costruito nel 1595, ed è ancora oggi visibile nella monumentale Basilica di S. Maria in Vado.
Questo Miracolo Eucaristico fu operato direttamente da Sant'Antonio dopo essere stato sfidato da un certo Bonovillo a dimostrare la verità circa la reale presenza di Gesù nell'Eucaristia nel 1223. La più antica biografia di Sant'Antonio, L'Assidua, riporta le esatte parole con cui Bonovillo gli si rivolse contro: « Frate! Te lo dico davanti a tutti: crederò nell'Eucaristia se la mia mula, che terrò digiuna per tre giorni, mangerà l'Ostia che gli offrirai tu piuttosto che la biada che gli darò io». La mula, nonostante fosse stremata dal digiuno, s'inchinò davanti all'Ostia consacrata e rifiutò a biada. Il movimento eucaristico del XIII secolo portò, nel 1264, all’istituzione della festa solenne nel Corpus Domini da parte di papa Urbano IV, allo scopo proprio di difendere e dare il giusto valore all’Eucaristia.
Nella chiesa di Sant'Ambrogio a Firenze, sono custodite le Reliquie di due Prodigi Eucaristici avvenuti nel 1230 e nel 1595. Nel Miracolo del 1230, un prete lasciò nel calice alcune gocce di vino consacrato. Il giorno seguente, tornando a celebrare la Messa nella stessa chiesa trovò dentro al calice delle gocce di sangue vivo rappreso ed incarnato. Il sangue fu subito raccolto in un'ampolla di cristallo. L'altro Miracolo Eucaristico avvenne il Venerdì Santo dell'anno 1595, quando, scoppiato un furioso incendio nella chiesa, restarono prodigiosamente intatte alcune Particole consacrate.
PAUSA DI MEDITAZIONE PERSONALE
Preghiera
O Dio, Padre di eterna misericordia, fa' che convertano a te i nostri cuori,
perché nella ricerca dell'unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna
siamo sempre consacrati alla tua lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen .
MADONNA NERA (Częstochowa)
C'è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare,
una terra, un dolce volto con due segni di violenza.
Sguardo intenso e premuroso che ti chiede di affidare
la tua vita e il tuo mondo in mano a Lei.
Madonna, Madonna Nera,
è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera,
ch'io viva vicino a te.
Lei ti calma e rasserena, lei ti libera dal male,
perché sempre ha un cuore grande per ciascuno dei suoi figli.
Lei t'illumina il cammino se le offri un po' d'amore
se ogni giorno parlerai a lei così:
Madonna, Madonna Nera,
è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera,
ch'io viva vicino a te.
Questo mondo in subbuglio cosa all'uomo potrà offrire?
Solo il volto di una madre pace vera può donare.
Nel tuo sguardo noi cerchiamo quel sorriso del Signore
che ridesta un po' di bene in fondo al cuor.
Madonna, Madonna Nera,
è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera,
ch'io viva vicino a te.
BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO
Il Signore ci benedica e ci protegga,
Faccia risplendere il suo volto su di noi e ci doni la sua misericordia.
Rivolga su di noi il suo sguardo affettuoso e ci doni la sua Pace.
Papa Francesco e Papa Benedetto XVI conscrano il Vaticano all’Arcangelo San Michele, inaugurandone la statua nei giardini vaticani.